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AZIENDE

L’Amarone Sergio
Zenato in Usa
tra i protagonisti

Nadia, Carla e Alberto Zenato
Nadia, Carla e Alberto Zenato
Nadia, Carla e Alberto Zenato
Nadia, Carla e Alberto Zenato

Alla «New York Wine Experience», l’evento della rivista enogastronomica americana Wine Spectator, la settimana scorsa sono stati 217 i vini selezionati tra i migliori al mondo. All’Amarone Riserva Sergio Zenato 2012 dell’azienda di San Benedetto di Lugana è stato assegnato il punteggio di 93/100. «La New York Wine Experience è un momento di confronto con le eccellenze di vari Paesi, ognuna con la propria storia e le proprie tradizioni ed esperienze», ha detto Nadia Zenato.

 

«Essere protagonisti di questo evento con il nostro Amarone Riserva Sergio Zenato e poter rappresentare a livello mondiale una zona vinicola come la Valpolicella, in cui abbiamo sempre creduto e investito, per noi è stato un onore», ha aggiunto. Il riconoscimento di Wine Spectator all’Amarone Riserva Sergio Zenato annata 2012, che già aveva ricevuto 93 punti per le annate 2011 e 2010 e 94 per le annate 2009 e 2006, si aggiunge ai 96/100 punti del critico James Suckling, ai 94+ di Robert Parker, ai 97 punti Medaglia Platino best in show del Decanter Asia Wine Awards e delle medaglie Oro di Mundus Vini e Sélections Mondiales des Vins. Soddisfazioni per Zenato anche in casa con le 4 stelle, la Corona e la Corona del pubblico di Vini Buoni d’Italia, le Super Tre Stelle della Guida Veronelli e i 5 Grappoli di Bibenda. Riconoscimenti anche per la nuova annata dell’Amarone Riserva Sergio Zenato, la 2013, che ha ottenuto 99/100 punti da James Suckling, il critico americano seguito soprattutto in Asia, che lo ha definito «il miglior Amarone mai prodotto».

 

Tra gli ultimi riconoscimenti anche i 5 Grappoli di Bibenda per l’Amarone Classico 2015 e i Tre Bicchieri del Gambero Rosso per il Lugana Riserva Sergio Zenato 2016, il «volto storico» dell’azienda. «Da un mercato storico come quello degli Usa e dallo scampato pericolo, per il momento, di dazi», continua Nadia Zenato, «guardiamo verso nuovi mercati, attenti ad aprire nuove strade e a cogliere opportunità: l’Asia e il Sud Est asiatico, che presidiamo già dalla fine degli anni ‘90 e che stanno dimostrando un sempre maggior interesse per la qualità e la cultura del vino; l’Africa, in cui siamo già presenti da diversi anni in Sud Africa e Kenya; l’India, un mercato complicato per la presenza di dazi e burocrazia per la registrazione delle singole etichette, e che a novembre ci vedrà protagonisti di un rilancio del marchio».

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