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NORMATIVA.

In vista una legge sul bio con il marchio nazionale

Il testo prevede un tavolo tecnico che affronti le criticità di un settore che occupa 2 milioni di ettari, il 15% della superficie agricola nazionale
Prodotti di agricoltura biologica in vendita (Marchiori)
Prodotti di agricoltura biologica in vendita (Marchiori)
Prodotti di agricoltura biologica in vendita (Marchiori)
Prodotti di agricoltura biologica in vendita (Marchiori)

Un marchio nazionale e un tavolo tecnico in cui affrontare le criticità del settore sono le novità più importanti contenute nella legge sul biologico che è stata approvata dalla commissione Agricoltura del Senato. Il testo, «Disposizioni per la tutela, lo sviluppo e la competitività della produzione agricola, agroalimentare e dell'acquacoltura con metodo biologico» è consultabile al link www.senato.it/leg/18/BGT/Schede/Ddliter/51061.htm.Il testo che dovrà passare l'esame dell'Aula di Palazzo Madama, è volto a favorire e promuovere la conversione al metodo bio delle imprese agricole a agroalimentari. Tra le novità che introduce quella più rilevante è dedicata al tema della riconoscibilità. La legge, infatti, prevede la realizzazione di un marchio che servirà a distinguere i prodotti biologici realizzati con materie prime coltivate o allevate in Italia. Questo vuole essere nelle intenzioni dei legislatori un modo per garantire massima trasparenza su origine e filiera dei prodotti e per rendere maggiormente consapevoli i consumatori. La legge contiene anche l'istituzione di un tavolo tecnico che avrà sede al ministero delle Politiche agricole e che coinvolgerà esperti, ricercatori e rappresentanti del settore della produzione biologica. Obiettivo di tale struttura sarà l'individuazione delle problematiche che emergono nel mondo del biologico e di studiarne le relative soluzioni. Una terza novità è infine data dal rafforzamento della filiera biologica, attraverso la promozione dell'aggregazione tra produttori.«Siamo i primi al mondo a riconoscere per legge i bio-distretti e a dare così il giusto valore agli attori che operano in questi virtuosi sistemi produttivi locali, consentendone lo sviluppo e la crescita», afferma Giuseppe Labbate, sottosegretario alle Politiche agricole. «Con questa legge rispondiamo alle esigenze di un settore che attendeva da anni aggiornamenti normativi e migliorie e nel quale il governo crede, come dimostrano la recente emanazione di un bando per la ricerca sul biologico, con uno stanziamento di 4,2 milioni di euro, e i 5 milioni a regime a partire dal 2021 previsti nella legge di bilancio 2020 per la promozione di filiere e distretti», aggiunge.Secondo i dati del governo il bio è in costante crescita in Italia, tra leader in Europa. L'area dedicata a questa pratica è di 2 milioni di ettari, il 15% della superficie agricola nazionale, ed è focalizzata soprattutto al Sud, in particolare in Sicilia, Puglia e Calabria, ed Emilia-Romagna, In Veneto, per la Coldiretti, (vedi articolo a fianco) negli ultimi tre anni la superficie bio è raddoppiata a più di 48mila ettari, con Verona provincia più vocata che vale più di un terzo del settore in regione. © RIPRODUZIONE RISERVATA

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