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Approvato il bilancio 2020

Il Consorzio di tutela vini Valpolicella e la svolta green

I vigneti della Valpolicella (Foto Madinelli)
I vigneti della Valpolicella (Foto Madinelli)
I vigneti della Valpolicella (Foto Madinelli)
I vigneti della Valpolicella (Foto Madinelli)

Il Consorzio di tutela vini Valpolicella approva il bilancio 2020 all’unanimità e spinge l’acceleratore sulle politiche green, sulla promozione e sulla competitività delle aziende vinicole della Denominazione.

È la sintesi dell’indirizzo programmatico emerso durante l’assemblea dei soci convocata il 7 giugno per la presentazione del bilancio dell’esercizio 2020, per un totale di 2,5 milioni di euro.

“La Denominazione ha resistito alla crisi ed è pronta a riscattarsi sul mercato” afferma il presidente del Consorzio, Christian Marchesini: “La pandemia ci ha costretti a modificare il paradigma della promozione, virando sul digitale. Una sfida che ci ha premiato e che continueremo ad alimentare in futuro. Ora è il momento di crescere” L’anno scorso l’internazionalizzazione è stata al centro di 17 iniziative in 9 Paesi (Germania, Usa, Canada, Svezia, Repubblica Ceca, Giappone, Gran Bretagna, Cina e Polonia). Mentre per l’Italia, dopo Anteprima Amarone 2016 – ultimo evento in presenza del Consorzio nel 2020 – il quartier generale dell’ente si è trasformato in una piattaforma di promozione digitale.

Sul fronte della tutela, invece, nel 2020 il Consorzio ha avviato 25 cause, di cui 18 ancora in corso, sia in Italia che all’estero. L’Amarone è ancora una volta il vino più ‘soundizzato’ con il tentativo di ingresso sul mercato di marchi ingannatori come Alvarone in Portogallo o Amara in Ue, ma anche Amaroute in Italia. Non mancano i tentativi di frode anche per il Ripasso, declinato al femminile nel Benelux.

Camilla Madinelli

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