<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=336576148106696&amp;ev=PageView&amp;noscript=1">
ASSOCIAZIONI

Donne del vino unite. «Eredità da tutelare»

La neopresidente Mastroberardino: «Il confronto con altri Paesi ci dà il senso della forza del sistema Italia»
Le Donne del vino in Portogallo: al centro la presidente Daniela Mastroberardino e Carlos Santos
Le Donne del vino in Portogallo: al centro la presidente Daniela Mastroberardino e Carlos Santos
Le Donne del vino in Portogallo: al centro la presidente Daniela Mastroberardino e Carlos Santos
Le Donne del vino in Portogallo: al centro la presidente Daniela Mastroberardino e Carlos Santos

Trentacinque anni di vita e mille associate in Italia: sono i numeri dell’associazione nazionale Donne del vino, una rete di «esperienze trasversali» come età, professioni (produttrici, sommelier, giornaliste ed esperte del mondo vitivinicolo) e provenienza (da tutta Italia). Alla presidenza Daniela Mastroberardino, che ha raccolto recentemente il testimone da Donatella Cinelli Colombini e ha voluto condividere con cinquanta associate un viaggio in Portogallo, attraverso le realtà produttive più significative, «perché i viaggi, nel confronto, ci forniscono il senso e la forza del sistema Italia, che ha saputo reagire alle recenti crisi rimboccandosi le maniche e altrettanto dovrà fare in questo 2023, che non si preannuncia facile ma denso di sfide».

 

La neopresidente ha sottolineato il valore del vino come «collante» tra le persone, anche in riferimento al tema dell’anno: «Donne, vino: un mondo unito»; ha inoltre ricordato che bisogna «puntare sulla difesa della nostra eredità vitivinicola, unica, e diventare sempre più bravi nel racconto dei territori e delle tipicità; puntare inoltre sulla condivisione, il valore immateriale del vino», sottolineando come l’associazione sia un «network di esempi positivi, grazie all’attività di mentoring che permette alle giovani produttrici - e ce ne sono molte - di crescere sulla base delle esperienze fatte dalle altre socie». La delegata delle Donne del vino per il Veneto è Corinna Gianesini, past president Alessandra Boscaini.

 

Guida di eccezione del viaggio Carlos Veloso dos Santos, di origini portoghesi, che l’anno scorso è stato nominato «personaggio dell’anno» dalle Donne del vino, amministratore delegato di Amorim Cork Italia con sede nel Trevigiano, che è parte di Amorim Cork, colosso mondiale della produzione di tappi in sughero, che fattura complessivamente oltre un miliardo di euro. Tra le realtà visitate dalla delegazione di associate in viaggio tra Lisbona, Coimbra e Porto, la foresta «Amorim Florestal Em Coruche», in cui si ricava il sughero destinato principalmente alla produzione dei tappi per bottiglie - la quota mondiale del gruppo è pari al 50% - ma anche di pavimenti, materiali per l’edilizia, polvere per produrre energia da biomasse e materiale isolante per l’industria aerospaziale. «In Italia stiamo portando avanti un progetto di raccolta dei tappi usati», spiega Carlos Santos, «per trasformare e riutilizzare il sughero, progetto di cui le Donne del vino sono associazione partner». Il materiale viene riciclato nell’edilizia e da esso vengono ricavati oggetti di design. Tra le visite effettuate dalle associate, la cantina Quinta de Taboadella, realtà nella quale il gruppo Amorim ha investito 7,5 milioni per ricostruirla in base a criteri di sostenibilità.

Laura Zanoni

Suggerimenti