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VITIVINICOLTURA. Alla cantina di Montecchia il Best of Wine Tourism 2020 per il suo Enomuseo sulla civiltà contadina

Ca’ Rugate, un modello di enoturismo

Michele Tessari, al centro, con i familiari
Michele Tessari, al centro, con i familiari
Michele Tessari, al centro, con i familiari
Michele Tessari, al centro, con i familiari

L’azienda agricola Ca’ Rugate portabandiera di arte e cultura a partire dal mondo del vino. Lo spirito aperto al dialogo con il territorio, la storia e la comunità che caratterizzano l’enoturismo promosso dalla famiglia Tessari è stato riconosciuto con il premio Best of Wine Tourism per questa categoria, nell’ambito del quarto concorso internazionale che ha visto Verona rappresentare l’Italia tra le capitali mondiali, con la Camera di commercio attiva nell’organizzazione dal 2016. «Siamo soddisfatti che sia stata riconosciuta la volontà di andare oltre la produzione di vino per esprimere i valori che ci stanno a cuore», dichiara Michele Tessari, enologo alla guida della cantina. L’azienda di Montecchia di Crosara, con 45 e 40 ettari nelle Doc Soave e Valpolicella, nel 2008 ha inaugurato un Enomuseo che testimonia la civiltà contadina del Novecento e raccoglie una collezione di un centinaio di attrezzi agricoli patrimonio di famiglia e di interesse regionale in una casa degli Anni Quaranta, ospitando ogni anno migliaia di persone. Tra i meriti dell’azienda anche la riscoperta del Vin Santo di Brognoligo, antenato del Recioto di Soave, affinato per sette anni in botti senza rabbocchi e prodotto oggi da poche famiglie locali. Promotrice di visite guidate a ville palladiane venete convenzionate per rendere l’esperienza enoturistica aperta al patrimonio artistico regionale, Ca’ Rugate è stata apprezzata anche per l’attività di fattoria didattica, con iniziative di formazione volte a far sperimentare e riscoprire alle scuole locali i riti rurali. «Siamo felici che questo riconoscimento giunga in un anno tanto difficile», sottolinea Tessari. «Il pubblico dimostra di gradire le nostre iniziative, nel rispetto delle limitazioni correlate alla pandemia. Aver investito tanto non solo sul vino sta premiando i nostri sforzi e la nostra passione». Ca’ Rugate guarda anche a progetti di solidarietà: «L’anno prossimo», annuncia Tessari, «vorremmo diventare fattoria sociale, per accogliere e supportare con percorsi di recupero persone con emotività diverse, ad esempio con difficoltà psico-fisiche, o reduci da vita turbolenta. Per questo abbiamo dedicato risorse a corsi di formazione specifici». 

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M.Somm.

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