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BIOLOGICO.

Boom dell’e-commerce anche per gli alimenti

Per i progetti futuri le prospettive sono sempre più indirizzate ai temi della sostenibilità totale in particolare logistica e packaging
Un’immagine d’archivio di un supermercato con alimentari biologici
Un’immagine d’archivio di un supermercato con alimentari biologici
Un’immagine d’archivio di un supermercato con alimentari biologici
Un’immagine d’archivio di un supermercato con alimentari biologici

Vincolati da lockdown e da esperienze di acquisto limitate a livello fisico, sempre più consumatori italiani scelgono l’e-commerce che nel 2020 ha realizzato un fatturato di 30,6 miliardi di euro. In particolare, lo scorso anno il settore Food and Grocery ha visto un boom del 70% degli acquisti online, arrivando a superare i 2,71 miliardi. Il dato è emerso dall’attività dell’Osservatorio eCommerce B2C (Business to consumer, vale a dire il rapporto tra le aziende e il consumatore finale) del Politecnico di Milano in un webinar di B/Open, rassegna di Veronafiere spa sul Bio food and natural self-care in programma il 9 e 10 novembre 2021. La crescita interessa anche le vendite online tra le imprese, che nel mondo hanno raggiunto un valore, secondo una nota diffusa da Veronafiere, stimato in 12 trilioni (12 miliardi di miliardi) di dollari, 12 volte di più rispetto al canale B2C: «Incentivata dalla pandemia, la competizione commerciale online oggi si è spostata sui servizi logistici e ha posto al centro la sfida esperienziale, in particolare nel food», ha rilevato Mario Bagliani, senior partner di Netcomm (Consorzio del Commercio Digitale Italiano, nato nel 2005 e che attialmente riunisce oltre 400 aziende), sottolineando anche le opportunità per le esportazioni, dal momento che «già oggi il 14% dell’export italiano avviene su piattaforme digitali». Le vendite nel segmento Food and Grocery, il cui valore per l’88% è rappresentato dall’acquisto di beni alimentari, sono state trascinate dal fresco (che rappresenta il 44% dei volumi di vendita), dal secco (42%) e dagli alcolici (7%). «Lo scorso anno», afferma nella nota Samuele Fraternali dell’Osservatorio eCommerce B2C del Politecnico di Milano, «la spesa via Internet è raddoppiata a 921 milioni di euro. Crescono del 65% le vendite online dell’enogastronomia con 598 milioni di euro e del food delivery, salito del 46%, per un valore complessivo di 863 milioni di euro e un’offerta che si è ampliata, coinvolgendo anche i ristoranti stellati». Nell’emergenza pandemia gli attori del Grocery hanno potenziato logistica, consegne e innovato tecnologie, offerta, format e modi di ordine e pagamento dei prodotti. Cia-Agricoltori Italiani, ad esempio, dallo scorso febbraio ha attivato con J.P. Morgan una piattaforma per la spesa online con ricette, promozioni e un blog. Webmarketing e social media marketing hanno supportato l’e-commerce di Biobottega (alimentazione naturale), sull’onda di un +4,4% delle vendite online nella Gdo, grande distribuzione organizzata. Punta all’omnicanalità anche all’estero L’Erbolario (fitoterapia, cosmesi e integratori), già attivo dal 2018 con uno shop online che completa la vendita nei negozi fisici, mentre la veneta Rigoni di Asiago (dolciario, confetture), da giugno 2020 ha coniugato anche via Internet ampio assortimento di marmellate e miele biologici con ricette e gadget. Il webinar di B/Open ha, infine, evidenziato che l’e-commerce si sposerà a scelte sostenibili per logistica e confezionamento: il rafforzamento sarà prevedibilmente legato a una crescita sui mercati esteri e a un’offerta rivolta sia al consumatore, sia alle aziende. •

M.Somm.

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