<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=336576148106696&amp;ev=PageView&amp;noscript=1">
BEVERAGE

Birre, consumi da record. Al top quelle artigianali

A tutta birra In crescita i birrifici artigianali made in Italy e in Verona
A tutta birra In crescita i birrifici artigianali made in Italy e in Verona
A tutta birra In crescita i birrifici artigianali made in Italy e in Verona
A tutta birra In crescita i birrifici artigianali made in Italy e in Verona

Il caldo dell’estate, torrido soprattutto fino a Ferragosto, ha spinto i consumi di birra balzati quest’anno di un +20% e avviati a superare il record storico di oltre 35 litri pro capite per un totale di 2 miliardi di litri in Italia. A fare da traino – evidenzia Coldiretti – sono le birre artigianali preparate con l’utilizzo di ingredienti particolari o senza pastorizzazione e microfiltrazione per esaltare la naturalità del prodotto.
Il settore della birra vale 9,5 miliardi di euro in Italia con l’intera filiera, dal campo alla tavola, che genera circa 140mila posti di lavoro a livello nazionale. Praticamente per ogni addetto in birrificio si creano almeno altri 25 occupati all’esterno, da chi coltiva i prodotti agricoli che servono alla bevanda alla produzione delle bottiglie, dalle etichette ai tappi, dalla logistica alla comunicazione. Il successo della birra italiana è però minacciato dall’esplosione della spesa per energia e materie prime per la quale fanno un balzo del +30% i costi produzione dei birrifici artigianali italiani, che rischiano così di bloccare l’attività. Inoltre la siccità e le alte temperature hanno già provocato il taglio del 20% del raccolto italiano di orzo per la produzione del malto da birra sui diecimila ettari coltivati a livello nazionale. In Veneto la provincia di Verona è tra i territori più attivi in regione, seconda solo a Treviso. Nel panorama scaligero della birra artigianale si contano circa 40 imprese, suddivise tra i veri e propri micro-birrifici; i «beer Firm», privi di un impianto di produzione e che si affidano a quello di un’altra impresa per produrre il proprio marchio; e i «brew pub», locali con annesso birrificio, che producono e vendono.
«Per legge, in Italia, la birra artigianale», spiega Roberto Iraci Sareri, presidente di Confartigianato Imprese Verona, «è prodotta da piccoli birrifici indipendenti e non sottoposta, durante la fase di produzione, a processi di pastorizzazione e di microfiltrazione. Questi ultimi sono considerati indipendenti se legalmente ed economicamente autonomi e se utilizzano impianti fisicamente distinti da qualsiasi altro birrificio, la cui produzione annua non superi i 200mila ettolitri, includendo in questo quantitativo le birre prodotte per conto di terzi».
I birrifici artigianali hanno sofferto in modo significativo a causa della pandemia: nel 2020 hanno subito una perdita del fatturato superiore al 70%. «La produzione annua di birra artigianale era scesa del 31%, a 361.000 ettolitri. I dati che arrivano dall’Agenzia delle Entrate dicono che circa un centinaio di micro-birrifici in Italia l’anno scorso ha sospeso la produzione. Dal 2021 i segnali di ripartenza: tuttavia con l’inflazione galoppante di questi ultimi mesi, anche questo settore vede in frenata le prospettive di ripresa». Confartigianato Alimentazione da anni spinge per un intervento statale salva-imprese. «Riteniamo maturi i tempi per affrontare una riforma organica delle accise sulla birra», conclude Iraci Sareri, «per permettere al settore di continuare a crescere, come di mostrano i dati sui consumi della bevanda. Per quanto riguarda le soluzioni personalizzate a misura di impresa, consigliamo sempre di consultare la nostra associazione, ad esempio per contenere i costi energetici, ricorrendo al recupero del credito di imposta entro il 31 dicembre, oltre a tutte le altre opportunità di accesso a fondi e servizi capaci di generare risparmio». 

Valeria Zanetti

Suggerimenti