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Cena aperta al pubblico il 25 maggio

Asparago di Bassano vs Mambrotta. Sfida alla cieca alla Fracanzana

Il re degli asparagi bianchi, l’unico che nel 2007 ha ottenuto la dop, la denominazione di origine protetta, il marchio europeo che identifica i prodotti locali di qualità e tipicità, l’asparago bianco di Bassano Dop, ha accettato la sfida con i cugini veronesi dell’asparago bianco di Mambrotta. Giovedì prossimo, 25 maggio, alle 20, al ristorante Fracanzana, dell’omonimo hotel quattro stelle di Montebello, si svolgerà una cena eccezionale, in cui si potranno degustare assieme gli asparagi di entrambe le zone produttive.

Asparagi di Bassano e Mambrotta alla cieca

Si tratterà di una cena alla cieca, si saprà quali asparagi si mangeranno e soltanto alla fine verrà rivelato quale piatto sarà stato cucinato con quelli Dop di Bassano e quale con i bianchi di Mambrotta. Intrigante il menu studiato dallo chef Mauro Dal Maso: uovo fritto su nido di asparagi bianchi e verdi, risotto agli asparagi mantecato al morlacco e guanciale croccante. Il secondo sarà una degustazione di asparagi dop di Bassano e di Mambrotta, non si saprà quali verranno serviti per primi, saranno tre asparagi prima scelta per tipologia, tagliati la mattina stessa della cena per valorizzare al meglio la freschezza e saranno serviti al naturale, con un uovo sodo in abbinamento.

A chiudere la torta delle rose. In abbinamento i vini della cantina Otella di San Benedetto di Lugana a Peschiera del Garda, realtà di primo piano nella doc lugana con una interessante versione spumantizzata. Il costo della cena, comprensivo dei vini e di una copia della “Guida al Mangiare e Bere Bene a Vicenza e in Veneto” è di 40 euro. Prenotazione al numero  0444 649521 e 0444 649023 oppure scrivici a info@fracanzana.com.

La parola ai due territori

«L’asparago di Bassano è unico - racconta il presidente del Consorzio, Paolo Brotto - perché cresce su terreni alluvionali leggeri e ricchi di sali minerali lasciati dal fiume che si trasferiscono agli asparagi, a questo si aggiunge la storia secolare, dal ’400 qui coltivano asparagi dolci in bocca e con un leggero retrogusto finale amarognolo».
Al terroir si rifà anche l’asparago di Mambrotta: «Una terra sabbiosa - spiega Loris Faccincani, membro della associazione produttori - sull’arenile dell’Adige dalle caratteristiche speciali che rendono il nostro asparago di una dolcezza e di una morbidezza uniche».

Alberto Tonello
alberto.tonello@ilgiornaledivicenza.it

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