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Sulla copertina di Vanity Fair

Vanessa Incontrada nuda contro bullismo e hater. «È il momento più bello degli ultimi anni»

Sulla copertina di Vanity Fair
Vanessa Incontrada e la copertina di Vanity Fair
Vanessa Incontrada e la copertina di Vanity Fair
Vanessa Incontrada e la copertina di Vanity Fair
Vanessa Incontrada e la copertina di Vanity Fair

(ANSA) - ROMA, 29 SET - Vanessa Incontrada posa nuda sulla cover di Vanity Fair in edicola il 30 settembre, contro haters e bullismo in favore della bellezza delle donne. «Questa copertina è il momento più bello degli ultimi anni - racconta l’attrice e conduttrice -. È il punto d’arrivo che vede il mio corpo diventare un messaggio per tutte le donne (e per tutti gli uomini): dobbiamo tutti affrontare, capire e celebrare una nuova bellezza».

 

Incontrada e Vanity Fair diventano così l’emblema della body positivity, movimento che mette al bando il body shaming, ovvero ogni forma di bullismo contro il corpo e le sue forme, promuovendo al contrario un’idea di bellezza più inclusiva. «Nessuno mi può giudicare» recita lo strillo sulla cover: è il messaggio che il magazine veicolerà anche sui suoi canali digitali con un video-monologo scritto dall’attrice più una serie di incontri, dibattiti e interviste sui propri canali social e sui sito vanityfair.it. «Nel 2008 - racconta Incontrada nell’intervista - ho avuto mio figlio Isal. La maternità, come per altro succede a tutte le donne, trasforma il tuo corpo. E il mio si trasformò molto. Partirono le critiche. Critiche feroci. Critiche crudeli. Si dice sempre, che i peggiori attacchi arrivino da chi conosci. Io non la penso così: le parole che mi ferirono di più arrivarono da chi non conoscevo. Ero delusa, ferita e disorientata: ma perchè essere così cattivi?».

«A volte prendi peso, altre lo perdi. Un mese sei in dieta e vuoi perdere quei tre chili, un altro ti senti a posto con te stessa. Siamo donne, il nostro corpo funziona così. È naturale, va accettato e va soprattutto rispettato. Nessuno ti può nè ti deve giudicare». «Ho finalmente capito che la battaglia del corpo non riguardava più me ma tutte le donne. E che se potevo mettere a disposizione di altre la mia esperienza, bè era arrivato il momento di farlo».

 

Sul tema, infine, intervengono Barbara Alberti, la scrittrice Teresa Ciabatti, Maria Luisa Frisa, critico e fashion curator, Sara Gama, capitana Juventus Women e Nazionale calcio femminile, e 12 modelle scelte per un servizio di moda che celebra la bellezza non convenzionale e fuori dagli schemi.

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