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Punizione della Academy all'attore-regista

Schiaffo in diretta, Will Smith bandito per 10 anni dalla cerimonia degli Oscar

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Lo schiaffo di Will Smith al presentatore degli Oscar Chris Rock
Lo schiaffo di Will Smith al presentatore degli Oscar Chris Rock
Lo schiaffo di Will Smith al presentatore degli Oscar Chris Rock
Lo schiaffo di Will Smith al presentatore degli Oscar Chris Rock

La scure dell’Academy si è abbattuta su Will Smith per lo schiaffo in diretta tv al comico Chris Rock che aveva appena fatto una battuta infelice sulla testa rasata di sua moglie Jade Pinkett. Il neo-premio Oscar per «King Richard - Una Famiglia Vincente» non potrà partecipare alle prossime dieci edizioni della "notte delle stelle", nè ad altri eventi organizzati dall’Academy per lo stesso arco di tempo. Smith, che ha accettato «rispettandola» la decisione del Board, si era dimesso il primo aprile dall’Academy, spuntando in questo modo l’arma che i 54 Governatori del massimo organo di governo di Hollywood avevano in tasca per punirlo di aver guastato la serata più importante dell’anno per il cinema americano.

L’attore non sarà privato dell’Oscar conquistato soltanto 12 giorni fa e potrà essere candidato in futuro e vincere altre statuette: questo potrebbe accadere già il prossimo anno se gli studi Apple non si sfileranno dal suo prossimo progetto, il thriller sulla schiavitù «Emancipation» diretto da Antoine Fuqua, che dovrebbe uscire nei prossimi mesi.

I membri del Board, tra questi luminari di Hollywood come Steven Spielberg, Whoopy Goldberg, Laura Dern, Ava DuVernay e Rita Wilson, si erano riuniti in sessione di emergenza via Zoom per deliberare come punire la violazione degli standard di condotta interna emanati sulla scia dello scandalo delle molestie sessuali di Harvey Weinstein. Alla vigilia della riunione erano circolate voci di una spaccatura tra i Governatori sull’opportunità di revocare il premio a Smith, ma questa strada è apparsa presto non percorribile anche alla luce del fatto che la stessa misura non è mai stata presa: nè per l’ex boss della Miramax, condannato a 23 anni per aggressioni e stupri, nè per il regista Roman Polanski, latitante in Francia dal 1978 per timore di finire dietro le sbarre per un caso di violenza sessuale su una minore. Nel pronunciarsi contro Will Smith, l’Academy si è a sua volta cospersa il capo di cenere: «Durante la diretta non abbiamo affrontato la situazione come avremmo dovuto. Per questo ci scusiamo. Sarebbe stata l’opportunità per dare un esempio ai nostri ospiti e ai nostri spettatori, ma abbiamo fallito, rimanendo impreparati di fronte a un fatto senza precedenti».

 

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