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Michela Murgia confessa: «Ho un tumore, mi restano mesi di vita»

L'intervista a Cazzullo parte dal suo ultimo romanzo autobiografico «Tre ciotole»
La scrittrice Michela Murgia
La scrittrice Michela Murgia
La scrittrice Michela Murgia
La scrittrice Michela Murgia

Carcinoma renale al quarto stadio: «E da lì non si torna indietro». Lo scrive nel suo ultimo romanzo autobiografico, «Tre ciotole», e lo conferma in un intervista ad Aldo Cazzullo sul Corriere della Sera. La scrittrice Michela Murgia sostiene di avere davanti solo alcuni mesi di vita e di curarsi con l'immunoterapia a base di biofarmaci, non per aggredire il cancro (che ritiene inutile tentare di estirpare visto che «le metastasi sono già ai polmoni, alle ossa, al cervello») ma per stimolare la risposta immunitaria del corpo per «guadagnare mesi». 

La scrittrice, autrice del capolavoro «Accabadora», spesso attaccata per le sue posizioni politiche e per le sue esternazioni tranchant, non si smentisce: parla della sua vita privata, delle sue scelte e dei suoi timori e non perde l'occasione per attaccare il governo: «Spero solo di morire quando Giorgia Meloni non sarà più il presidente del Consiglio. Perché? Perché è un governo fascista».

Il primo febbraio, dalla sua pagina Facebook, aveva spiegato ai follower la necessità di fermarsi per curarsi. «La malattia non è una catastrofe», aveva scritto, «ma un pezzo della mia vita che vale come gli altri e non voglio trattarla come un segreto oscuro o una cosa di cui vergognarmi».

 

 

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