“Mi sono affidato a Fedez, ma non gliene fregava nulla”. Da una parte Marcell Jacobs, l'uomo più veloce del mondo, campione olimpico a Tokyo nei 100 metri, e vincitore pure dell'oro nella staffetta; dall’altra il cantatore rap e imprenditore alla guida dell’agenzia Doom. Agenzia alla quale, nel 2018, si era affidato proprio Jacobs.
“Mi aspettavo che stare vicino a lui desse visibilità”, racconta l’atleta in uno sfogo su La Stampa, “ma lì non hanno mai sviluppato un progetto. Me li aspettavo pronti al risultato invece ho vinto a Tokyo e mi hanno scritto 24 ore dopo. Erano al mare e non gliene fregava niente”. Le promesse erano state tante: “Quando mi sono trovato davanti a persone che promettevano soldi e numeri mi sono affidato. In qualche mese ho realizzato che mi raccontavano come non sono. C'era poca trasparenza”.
E ora? Jacobs spiega di essersi affidato poi ad un’altra società: "Non mi ha promesso numeri, mi ha dato una visione internazionale. Con loro si parla di collaborazioni a lungo termine, per il post atletica".