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campagna di ministero del turismo ed enit

La Venere di Botticelli in minigonna jeans ambasciatrice dell'Italia. Sgarbi: «Roba da Ferragni»

Il sottosegretario alla Cultira: «Un paradosso: la pubblicità all’Italia la fanno le opere d’arte, senza bisogno di travestirle»
Una delle immagini della campagna
Una delle immagini della campagna
La Venere di Botticelli in jeans ambasciatrice dell'Italia

La Venere di Sandro Botticelli in minigonna jeans, mentre fa un giro in vespa oppure è pronta a gustare una pizza. Al Colosseo, in riva al mare oppure tra i vicoli di un borgo. Sarà lei, una delle donne più conosciute al mondo e una delle creazioni artistiche più alte di ogni tempo, la protagonista della nuova campagna internazionale di promozione turistica del ministero del Turismo ed Enit, realizzata con il contributo del dipartimento per l’Informazione e l’Editoria della presidenza del Consiglio. A presentarla, in una conferenza stampa a Roma, la ministra del Turismo Daniela Santanchè accompagnata dal vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani, dal ministro per lo Sport e i Giovani Andrea Abodi e dall’amministratrice delegata dell’Enit Ivana Jelinic.

Una delle immagini della campagna
Una delle immagini della campagna

Open to meraviglia è proprio il claim pensato per questa campagna multisoggetto - nata da un’idea del gruppo Armando Testa - che si compone di un video promozionale, di una campagna affissione e di una virtual influencer senza rivali nel mondo. Sarà anche nel profilo Instagram venereitalia23, nel sito Italia.it e nelle altre piattaforme social. Il totale dell’investimento previsto da Enit è di nove milioni di euro.

Ma a bocciare, senza mezze misure, l'operazione arriva, tranchant, il commento di Vittorio Sgarbi, sottosegretario alla Cultura: «Nel momento in cui parliamo tre ministri presentano la Venere di Botticelli vestita da ciclista, con la scritta Open to meraviglia: un paradosso. Ma la pubblicità all’Italia la fanno le opere d’arte, senza bisogno di travestirle». Così il sottosegretario alla Cultura, Vittorio Sgarbi, commenta la nuova campagna internazionale di promozione turistica del ministero del Turismo ed Enit. «Giacchè la Venere è nuda sarebbe stato meglio vederla così, senza bisogno di traverstirla in quel modo: è una roba da Ferragni» dice il critico d’arte che tuttavia aggiunge: «Anche così funziona lo stesso, lo ha deciso un grafico e io non voglio contraddire troppo i miei colleghi. Ma sul piano della lingua, la contraddizionè è invece loro: Open to meraviglia? Che roba è? Che lingua è? ».

La Venere in minigonna ambasciatrice dell'Italia

«Sul piano dell’immagine - continua il sottosegretario alla Cultura - sarebbe stato meglio farla vedere nuda che vestita da ciclista. Ma è una soluzione scelta da un creativo e io non credo che vadano difesi i diritti di un’immagine senza poterli alterare se sono stati comprati. Penso solo che a volte ciò che di meglio si può fare è non fare niente».

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