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Il regista premio Oscar Paul Haggis fermato a Ostuni per violenza sessuale e lesioni. Fu già accusato negli Usa

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Il regista e sceneggiatore Paul Haggis
Il regista e sceneggiatore Paul Haggis
Il regista e sceneggiatore Paul Haggis
Il regista e sceneggiatore Paul Haggis

Il regista canadese premio Oscar Paul Haggis è stato sottoposto a fermo oggi a Ostuni (Brindisi) con l’accusa di violenza sessuale e lesioni personali aggravate. Secondo quanto comunicato dalla Procura di Brindisi in una nota, il regista avrebbe costretto una giovane donna straniera a subire rapporti sessuali per due giorni a Ostuni dove partecipa alla kermesse Allora Fest. Secondo quanto riferito dagli inquirenti, la donna è stata poi accompagnata dal regista all’aeroporto Papola Casale di Brindisi e lasciata lì alle prime luci dell’alba, nonostante le sue precarie condizioni fisiche e psicologiche.

In aeroporto la presunta vittima delle violenze è stata assistita dal personale di Aeroporti di Puglia e della polizia di frontiera che, dopo averle prestato le prime cure, l’ha accompagnata negli uffici della squadra mobile. Gli agenti hanno poi portato la donna all’ospedale Perrino di Brindisi dove è stato attivato il «protocollo rosa» per le vittime di violenza. Successivamente, la presunta vittima ha formalizzato la denuncia. Nel provvedimento di fermo è stato anche richiesto l’incidente probatorio della parte offesa finalizzato a cristallizzare le dichiarazioni rese. Il provvedimento eseguito scaturisce - informa la Procura - da una serrata ed articolata attività di indagine, condotta dalla squadra mobile, che ha raccolto elementi probatori sottoposti al vaglio dell’autorità giudiziaria. A quanto si apprende, il regista conosceva da tempo la presunta vittima che, dopo uno degli episodi di violenza, sarebbe stata costretta a farsi medicare.

Il regista e sceneggiatore, 69 anni, è famoso soprattutto per la sceneggiatura di «Million dollar baby», pluripremiato film diretto da Clint Eastwood, e per «Crash - contatto fisico» per il quale ha vinto tre Oscar nel 2006.

 

Le accuse di violenza sessuale e lesioni personali aggravate a Paul Haggis, che hanno portato al suo fermo a Ostuni, non sono le prime del genere arrivate al cineasta canadese. Il regista di «Crash» sta affrontando una causa civile negli Usa, nata dalle accuse formulate nel 2017 dell’addetta stampa Haleigh Breest, che aveva dichiarato di essere stata stuprata da Haggis dopo una premiere nel 2013. Dal 2018 altre quattro donne si sono fatte avanti affermando di essere state vittime di molestie e aggressioni sessuali da parte del regista. Haggis ha negato tutte le accuse, sostenendo che il rapporto con l’addetta stampa era stato consensuale e ha tentato di citare in causa a sua volta Haleigh Breest (la mozione è stata respinta dal giudice) per diffamazione attraverso false accuse e perché avrebbe tentato di estorcergli 9 milioni di dollari.

Del caso si era tornati a parlare l’anno scorso quando Haggis aveva chiesto al giudice di velocizzare la causa civile, dichiarando di essere vicino alla bancarotta e di non poter coprire le spese legali che sarebbero arrivate a quasi due milioni di dollari. Costi che non sarebbe più in grado di sostenere, secondo quanto dichiarato, per le difficoltà che starebbe incontrando nel trovare ingaggi, proprio per le accuse di violenza. Il cineasta negli ultimi anni è stato spesso al centro delle polemiche, soprattutto per lo scontro con Scientology, di cui è stato membro per 35 anni e che ha abbandonato nel 2009 dopo le posizioni dell’organizzazione religiosa fondata da Ron Hubbard contro i matrimoni gay.

 

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