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lo spettacolo

Tutti col naso all'insù per la «Grande eclissi solare totale» / LE IMMAGINI

Si è potuta ammirare ad occhio nudo negli Usa e in Messico, in Italia solo in streaming. La Luna ha oscurato il disco solare per un massimo di 4 minuti e 28 secondi
La grande eclissi, le immagini

La chiamano la «Great north american eclipse», la Grande eclissi solare del Nord America. Un evento scientifico eccezionale che è avvenuto tra le 18:38 e le 21:55 italiane di oggi, 8 aprile, quando la Luna si è allineata perfettamente tra la Terra e il Sole, coprendone completamente il disco. Uno spettacolo visto da circa 43,8 milioni di persone negli Stati Uniti (oltre 31 milioni), in Messico e in Canada.

Tutti pazzi per il sole nero

L'intero Nord America, dal Messico al Canada, si è fermato per ammirare l'eclissi di sole, la prima del secolo ad attraversare i tre Paesi, dopo quella del 2017 che oscurò prevalentemente gli Stati Uniti. Tutti pazzi per il 'sole nero', che ha tenuto col naso all'insù mezzo continente, tra eventi speciali, scuole chiuse, stadi pieni, hotel esauriti, nozze di massa, esperimenti scientifici e le immancabili teorie cospirazioniste, da quelle apocalittiche a quelle politiche. Solo negli Stati Uniti si calcola un pubblico di oltre 200 milioni di spettatori, come se ci fossero stati 50 SuperBowl in contemporanea dal Texas al Maine.

Senza contare i miliardi di persone in tutto il mondo che hanno assistito all'eclissi più social di sempre in tv o sul web. Il sole nero è cominciato alla 12.39 locali sulle isole Cook nel Pacifico, quindi è apparso sulla costa del Messico vicino alla città di Mazatlan a metà mattinata per poi proseguire in 13 Stati Usa e nel Canada orientale, prima di spegnersi nell'Atlantico.

Negli Stati Uniti la striscia d'ombra ha coperto un territorio abitato da quasi 32 milioni di persone, ma preso d'assalto da altri milioni di curiosi, appassionati o cacciatori di eclissi professionisti pronti a volare da un continente all'altro per assicurarsi il posto migliore, facendo impennare i prezzi di hotel, campeggi e case in affitto su Airbnb e generando - oltre ad un traffico pazzesco - un giro d'affari miliardario.

Ma, nonostante le incertezze meteo, l'eclissi mania ha riguardato tutto il resto del Paese, dove il fenomeno era visibile in 48 su 50 Stati con percentuali variabili dal 20% della costa pacifica al 90% circa di quella nordorientale. Come a Washington, che ha visto migliaia di persone assembrarsi sul National Mall, con numeri vicini a quelli per i fuochi d'artificio del 4 luglio. O Manhattan, dove la gente si è assiepata sui tetti dei grattacieli, sulle rive dell'Hudson e lungo la costa che si affaccia sulla baia di New York. Ma le città che hanno avuto la fortuna dell'eclissi totale sono state altre, come San Antonio, Dallas, Indianapolis, Cleveland, Buffalo e, in Canada, Montreal, oltre alle cascate del Niagara, dove circa un milione di persone hanno atteso per vedere la 'nebbia' della famosa cataratta trasformarsi in una tonalità rosata. Di rigore gli occhiali speciali, che hanno scatenato una vera e propria caccia in tutti i posti in cui li vendevano o li offrivano gratis.

L'ombra della Luna ha attraversato la terra ad una velocità di 2.400 km/h camminando per 3 ore e 16 minuti fino alle 15.55 locali, quando si è tuffata nell'Atlantico. L'oscurità è durata mediamente più del solito, circa 4 minuti, durante i quali si sono registrati diversi fenomeni: abbassamento delle temperature di diversi gradi, comportamento anomalo di animali e piante e l'apparizione di una super corona del sole (per la concomitanza col periodo di massima attività solare), insieme a stelle e pianeti. Un'occasione rara per la Nasa, che ha ospitato oltre 100 eventi e condotto vari esperimenti, dal lancio di razzi all'osservazione del comportamento degli animali allo studio della corona solare. Ora per la prossima eclissi in Nord America bisognerà aspettare il 2044. 

 

Per la prossima eclissi totale, l'Italia dovrà aspettare il 2 agosto 2027: in quel caso il 100% dell'oscuramento sarà percepibile solo a Lampedusa. Nel resto della Penisola sarà visibile come parziale, dal 60% fino al 98% della totalità, a seconda della latitudine.

Quella di oggi potrebbe mostrarci la nostra stella in una veste alquanto familiare. Secondo Ryan French, fisico solare del National Solar Observatory a Boulder in Colorado, le protuberanze filamentose della corona si estenderanno non solo dalla regione equatoriale, come nei periodi di minima attività, bensì da tutto il disco solare, diramandosi in ogni direzione proprio come nei disegni dei bambini.

Il team della Nasa al lavoro

Prevedere la forma della corona solare non è solo un passatempo per ingannare l'attesa dell'eclissi, ma una vera e propria attività di ricerca scientifica. Un team di esperti della Nasa che si occupa di scienza predittiva ha infatti sviluppato un modello computazionale che produce previsioni aggiornate quasi in tempo reale, grazie ai dati relativi al campo magnetico della superficie solare (fotosfera) raccolti dal telescopio spaziale Solar Dynamics Observatory.

Il modello, elaborato dal supercomputer Pleiades della Nasa, sarà messo a confronto con le immagini dell'eclissi che verranno scattate lunedì per verificare quanto sappiamo realmente delle dinamiche che muovono il gas elettricamente carico (il cosiddetto plasma) della corona.

Conoscere questa parte dell'atmosfera solare è cruciale, perché dà origine al vento e alle tempeste solari che possono influire sulla Terra, determinando fenomeni spettacolari come le aurore boreali ma anche interferenze con il normale funzionamento di satelliti, Gps, comunicazioni radio e reti elettriche.

Banco di prova per le attuali teorie

L'eclissi sarà un importante banco di prova per le attuali teorie, così come è già accaduto per altre eclissi del passato che hanno segnato la storia della scienza. Una delle più memorabili è stata quella del 29 maggio 1919, che permise di testare la teoria generale della relatività elaborata da Albert Einstein solo pochi anni prima.

"Misurando la posizione delle stelle intorno al disco lunare fu possibile dimostrare che l'immensa gravità del Sole piega e distorce la luce in arrivo da stelle più lontane come previsto dalla relatività", ricorda Ragazzoni. "Fu la vera e propria consacrazione di una teoria che fino ad allora era rimasta confinata in un ristretto ambito scientifico e che oggi invece è alla base di tante tecnologie di uso quotidiano come i Gps".

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