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Giambruno: «Non sono un genio dell'amore ma una persona perbene»

Al Teatro Manzoni la presentazione del libro di Candida Morvillo

(ANSA) - ROMA, 14 FEB - "Io ho aspettato 50 anni per amarmi. Tu ti sei sempre amato molto?" "Beh, insomma..."

Ha risposto così, annuendo, tra le risate della sala, Andrea Giambruno a una domanda di Gaia Tortora alla presentazione del libro di Candida Morvillo "Sei un genio dell'amore e non lo sai", organizzata nel giorno di San Valentino al Teatro Manzoni di Roma, pieno a metà. "Tutti abbiamo avuto problematiche, ma ho trovato il modo di superarle - ha poi chiarito il giornalista di Mediaset -. Quando si è più piccoli si criticano i genitori, poi si accettano per come sono. Mi auguro che mia figlia mi possa giudicare per quello che sono. Ho cercato sempre di sollevarmi con grandissima onestà. Non sono un genio dell'amore, ma sono una persona perbene. Ci tengo a sottolinearlo. Ci sono persone che mi sono avverse, ma anche tante che mi hanno voluto bene».

L'ex compagno della premier Meloni ha poi fatto qualche accenno ai suoi amori di gioventù. "Da giovane ho vissuto amori come tutti noi - ha detto -. Categorizzare le situazioni è sbagliato. Ho vissuto gli stessi amori che voglio insegnare a mia figlia. Le persone che ti spiegano come girano le cose sbagliano. Le esperienze vanno vanno fatte e vissute, non sono preoccupato per il futuro di mia figlia. Farà esperienze, farà soffrire come capitato a tutti noi, ma questo non vuol dire che non è una brava persona".

"Nel momento in cui riesci a impartire ai figli determinati valori, dopo i figli vanno lasciati andare - ha proseguito -. Se sei stato un ottimo esempio per i tuoi figli, poi è giusto che loro prendano la propria strada. Da piccolo è difficile accettare i consigli dai genitori, poi più avanti ti accorgi che avevano ragione. Nel macrotema dell'amore c'è quello per i figli che è un amore incondizionato. È un amore univoco".

Poi anche un riferimento alle cosiddette "crocerossine" dell'amore, di cui parla Morvillo nel suo libro. "È un concetto insito nella nostra cultura quello della volontà di salvare qualcuno da qualcosa, anche se non ha chiesto nulla - ha detto -. È un aspetto che non andrei a sottovalutare, che qualcuno possa darti una mano non è così sbagliato". (ANSA).

CAS

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