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Il caso

Gérard Depardieu choc, commenti sessisti anche su una bimba di 10 anni

L'attore nella bufera per alcuni video inediti diffusi da una trasmissione d'inchiesta della tv pubblica francese
Gérard Depardieu
Gérard Depardieu
Gérard Depardieu
Gérard Depardieu

Come un «mostro ma non più veramente sacro»: nuovi imbarazzanti filmati trasmessi da Complément d'Enquete, la trasmissione d'inchiesta della tv pubblica francese, svelano un Gérard Depardieu senza freni, più disinibito che mai nei suoi commenti sessisti e sessuali, persino nei confronti di una bimba.

Immagini che risalgono al 2018, quando l'attore "mostro sacro", appunto, del cinema d'Oltralpe va in Corea del Nord per le celebrazioni dei 70 anni del regime di Pyongyang, al fianco dello scrittore e regista, Yann Moix. Al ritorno da quella controversa visita nel regno di Kim Yong-Un, Moix monta un documentario, mai visto né trasmesso prima, di cui "Complément d'enquete" ha diffuso alcuni estratti nell'ambito di una puntata speciale dedicata a Depardieu, andata in onda ieri su France 2. Nel video la stessa interprete scelta per accompagnare l'attore in Corea del Nord è oggetto di avance e battute a sfondo sessuale. Visitando un maneggio, lui le dice che «le donne adorano andare a cavallo, hanno il clitoride che struscia sul pomello della sella. Sono delle grandi puttane». Guardando poi una bimba di appena dieci anni montare a cavallo, aggiunge: «Se il cavallo va al galoppo, lei gode». Poi suggerisce all'interprete di darsi all'ippica. «Fa benissimo», sottolinea Depardieu, aggiungendo che le donne che praticano l'equitazione «amano moltissimo anche... altro». Depardieu sembra non pensare ad altro. Dopo essersi pesato su una bilancia, annuncia all'interprete: «124 (kg), 124 cara! E non ho nemmeno un'erezione. In erezione: 126!». E ancora: «Qui è tutto di legno, come il mio cazzo. Ho una trave nelle mutande». Poi la richiesta di una foto insieme per «toccare il culo» dell'interprete.

«Gérard Depardieu è un mostro ma non più veramente sacro», è l'impietoso commento del quotidiano belga Le Soir, in un articolo consacrato alle scorribande dell'attore in Nordcorea. Intanto, sulle colonne di Le Figaro, Yann Moix denuncia la diffusione non autorizzata di quelle immagini. «È stato il mio produttore che ha dato parte del mio girato senza avvertire. Si chiama Anthony Dufour. Sporgerò denuncia contro di lui». Ma sia quest'ultimo sia la redazione di Complèment d'Enquete assicurano che è tutto regolare.

Intanto, nel mondo del cinema e della tv c'è chi prende le distanze dall'attore. «Mi viene voglia di vomitare», commenta Justine Becattini (Juju Fitcats), presentatrice del programma La France a un incroyable talent, rivolgendosi a Depardieu: «Se noi cavallerizze montiamo a cavallo, è perché quegli "animali" sono molto più umani, intelligenti e rispettosi di lei». Almeno sedici donne hanno accusato di abusi sessuali l'attore dal doppio passaporto francese e russo. Depardieu è indagato dal 2020 per stupro ai danni dell'attrice Charlotte Arnould ed è stato accusato più di recente dall'attrice Hélène Darras, nell'ambito di una presunta aggressione sessuale perpetrata nel 2007, durante le riprese del film Disco.

Intitolata Gérard Depardieu: la caduta dell'orco, l'ultima puntata di Complèment d'Enquete è stata vista da 1,52 milioni di telespettatori.

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