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Ezio Bosso: «Non posso più suonare il piano, ma non mi ritiro»

'Quando non riuscirò più a dirigere un'orchestra smetterò'

 «Se mi volete bene, smettete di chiedermi di mettermi al pianoforte e suonare. Non sapete la sofferenza che mi provoca questo, perché non posso, ho due dita che non rispondono più bene e non posso dare alla musica abbastanza. E quando saprò di non riuscire più a gestire un'orchestra, smetterò anche di dirigere». Ezio Bosso, pianista, compositore e direttore d'orchestra ha incontrato il pubblico barese nella Fiera del Levante, accolto dal presidente Michele Emiliano nel padiglione della Regione Puglia.

 

Bosso, che dal 2011 soffre di una patologia degenerativa, si è raccontato, con accanto il suo cane Ragout, parlando di musica, arte e talento. «Il musicista non lo si diventa solo per talento, - ha detto - a un certo punto, soprattutto chi ce l'ha il talento, lo deve dimenticare e fare spazio al lavoro quotidiano, alla disciplina».

 

«Continuo a fare musica e meglio di prima. Non mi sono ritirato», ha scritto poi su Facebook il maestro Ezio Bosso che di recente ha debuttato in Arena di Verona proprio come direttore d'orchestra con i Carmina Burana. «Sono molto felice perché faccio il mio mestiere di direttore» - chiarisce oggi su Fb Bosso -. Purtroppo è stato dato inutile risalto in maniera sciacalla come sempre al pregiudizio su di me. E questo si che fa male. Continuo a fare musica e meglio di prima! Non mi sono ritirato». Amareggiato aggiunge: «non si vede la bellezza di altro, quello per cui lotto. E mi addolora che per quanto combatta contro le strumentalizzazioni, si scade sempre in quel pietismo sensazionalistico e queste cose si che mi farebbero ritirare davvero...».

 

BU-BU

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