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Addio a Paolo Pietrangeli, la sua «Contessa» simbolo del '68

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Paolo Pietrangeli
Paolo Pietrangeli
Paolo Pietrangeli
Paolo Pietrangeli

È morto, all’età di 76 anni, il cantautore, regista, sceneggiatore e scrittore Paolo Pietrangeli. Nato a Roma, negli anni sessanta inizia a comporre canzoni a sfondo socio-politico, inserendosi ben presto nel filone della canzone di protesta. Dal 1966 fa parte del Nuovo Canzoniere Italiano. Alcune delle sue composizioni divengono estremamente popolari all’interno dei movimenti giovanili di sinistra a partire dalle agitazioni del 1968. Due in particolare si trasformano in veri e propri «inni», il cui successo perdurerà negli anni a seguire: «Valle Giulia» e, soprattutto, «Contessa», entrambe incise con la seconda voce di Giovanna Marini, altra grande interprete delle canzoni di protesta.

Nel 2008 Ala Bianca pubblica Antologia, doppio Cd che racchiude buona parte della sua produzione. In tutto 48 brani, tra i quali cinque inediti: Paure. Magari no (la Commessa), La questione meridionale, Dibattito sulle sorti della sinistra e mozioni contrapposte in una notte desolata di Chianciano Terme (Sliding door), Fiore di Gaza e Addio padre madre addio (clandestino). Valle Giulia è ispirata dagli avvenimenti del 1º marzo 1968, quando presso la facoltà di architettura dell’università di Roma, situata in via di Valle Giulia, avviene il primo grave scontro tra gli studenti che occupano la Facoltà e le forze dell’ordine. La fama di Paolo Pietrangeli è però dovuta soprattutto a Contessa, vera e propria colonna sonora del ’68 italiano. Sul finire degli anni sessanta, parallelamente all’attività musicale, Pietrangeli inizia ad occuparsi attivamente di cinema. È aiuto regista con Mauro Bolognini de L’assoluto naturale (1969), con Luchino Visconti in Morte a Venezia (1971) e con Federico Fellini in Roma (1972). Nel 1974 è ancora aiuto regista con Paul Morrissey in due film direttamente ispirati da Andy Warhol: Flesh for Frankenstein e Blood for Dracula.

Nello stesso 1974 debutta come regista con un documentario di forte impatto politico: Bianco e Nero, un viaggio nel mondo del neofascismo e una denuncia delle collusioni tra una parte dello Stato e settori eversivi dell’estrema destra. Nel 1977 dirige Porci con le ali, tratto dall’omonimo best seller di quegli anni. Nel 1980 torna alla regia per I giorni cantati, cui partecipa come interprete anche Francesco Guccini. Negli anni successivi lascia di fatto la regia cinematografica per dedicarsi a tempo pieno alla regia televisiva e realizza sulle reti Fininvest programmi di vastissimo successo popolare come Maurizio Costanzo Show e Amici di Maria De Filippi. La sua vita si divide tra il lavoro in TV e i concerti in giro per l’Italia, dove comunque sempre privilegia spazi di intervento politico come manifestazioni popolari e realtà di base come sedi di partito e centri sociali. Il sodalizio televisivo con Maurizio Costanzo non viene incrinato neanche dall’ingresso in politica del presidente della Fininvest, Silvio Berlusconi, come leader del centro-destra nel 1994.

«Ho appena saputo che Paolo Pietrangeli se ne è andato. È un grande dolore.» Lo afferma il segretario nazionale di Sinistra Italiana Nicola Fratoianni «Molte delle sue canzoni - prosegue il leader di SI - hanno accompagnato la mia infanzia, poi la formazione e i primi anni della mia militanza. Poi l’incontro negli anni di Rifondazione e la scoperta di una persona attenta e appassionata, ironica e generosa. Oggi piango un grande cantautore, un amico e un compagno. Senza dimenticare mai che ancora oggi - conclude Fratoianni - occorre battersi perché anche l’operaio abbia il diritto di vedere il figlio dottore».

«Ci è stato tolto Paolo Pietrangeli. Un amico caro e un compagno prezioso e coraggioso. Sua è stata la colonna sonora del ’68 a cui è rimasto fedele fin qui, sempre sperimentando e ricercando forme d’arte e di comunicazione. Ha scritto, composto, suonato e cantato dentro una storia sconfitta. Non avremmo mai voluto salutarlo per sempre. Ci mancherà ogni giorno mentre ci accompagneranno le sue canzoni. A salutarlo con il dolore ci restano le parole di Franco Fortini che non ha mai abbandonato: »L’Internazionale fu vinta e vincerà«. Ciao Paolo». Così l’ex presidente della Camera Fausto Bertinotti

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