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La sentenza

Violenze sull’ex moglie, Johnny Depp nei guai

Johnny Depp con la moglie Amber Heard
Johnny Depp con la moglie Amber Heard
Johnny Depp con la moglie Amber Heard
Johnny Depp con la moglie Amber Heard

LONDRA Una sentenza che rischia di sgretolare la carriera cinematografica di Johnny Depp, oltre alla sua reputazione di uomo, dopo aver fatto emergere - nel corso di un ciclo di udienze imbarazzanti quanto scioccanti - le scene più intime e raccapriccianti di un matrimonio da incubo con Amber Heard. È questo il senso dell’epilogo con cui la giustizia britannica ha respinto la denuncia per diffamazione presentata come un boomerang in tempi di #MeToo dalla star hollywoodiana contro il tabloid Sun, che nel 2018 gli aveva affibbiato in un articolo l’etichetta di «picchiatore» coniugale. Un’immagine «sostanzialmente vera», ha stabilito il giudice Andrew Nicol, dell’Alta Corte di Londra, rigettando l’istanza di Depp e legittimando di fatto, almeno in parte, le accuse scagliate dopo il divorzio nei suoi confronti dalla Heard, ex modella e attrice americana come lui. Per il protagonista della saga dei «Pirati dei Caraibi» si tratta di una sconfitta cocente, dalle conseguenze potenzialmente devastanti ben oltre i 2,2 milioni d’euro che intanto gli toccherà pagare in spese legali. Non senza una seria minaccia per il suo futuro a Hollywood, dove difficilmente gli verranno perdonate le 12 aggressioni fisiche ai danni dell’ex moglie, cui il giudice Nicol ha dato credito nel motivare la sua sentenza. Nè soprattutto le rivelazioni pubbliche su un’unione breve e turbolenta, consumatasi fra eccessi, abusi, tradimenti, alcol e droghe. E descritta con dovizia di particolari sordidi, foto e filmati domestici, recriminazioni, testimonianze contrapposte (anche da parte di diversi vip) nelle 16 udienze svoltesi durante tre mesi dinanzi alla corte londinese e ai riflettori mediatici fino all’estate. Gli avvocati di Amber Heard si sono detti compiaciuti del verdetto britannico, commentando di «non esserne sorpresi» e di volerne utilizzare le conclusioni per far leva sulle successive partite legali nell’arena della giustizia Usa. Altrettanto soddisfatti il giornalista autore dell’articolo che accusava Depp e la News Group Newspapers, casa editrice del tabloid Sun che fa capo a Rupert Murdoch, un cui portavoce ha elogiato il ruolo svolto nel processo dall’attrice in veste di testimone. •

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