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MONTAGNA

Un'escursione
sul Latemar?
Meglio del cinema

Il «cinema di montagna», uno dei punti panoramici con poltrone e grande «schermo» del Latemarium
Il «cinema di montagna», uno dei punti panoramici con poltrone e grande «schermo» del Latemarium
Il «cinema di montagna», uno dei punti panoramici con poltrone e grande «schermo» del Latemarium
Il «cinema di montagna», uno dei punti panoramici con poltrone e grande «schermo» del Latemarium

Un cinema «multisala», dove al posto del grande schermo c’è solo la cornice, perché l’opera d’arte è la natura che ci si trova davanti. Una «torre di Pisa» modellata non dalle mani dell’uomo, ma da millenni di intemperie. Un «Labirinto» che non è quello, mitologico, del Minotauro, bensì una scenografica frana che incantò Agatha Christie, che vi ambientò la conclusione di uno dei suoi romanzi. Questo e tanto altro è il Latemar, gruppo montuoso altoatesino, tra le cime più incantevoli delle Dolomiti dichiarate nel 2009 patrimonio dell’umanità dall’Unesco. Un vero spettacolo a cielo aperto, questo maestoso massiccio di forma circolare. Che dal 2014 può essere gustato appieno grazie al Latemarium, otto percorsi tematici (adatti ai più sportivi come alle famiglie con bambini) che si snodano tra Obereggen, Pampeago e Predazzo (siamo a 20 minuti da Bolzano, una decina da Cavalese), tra paesaggi spettacolari e vedute mozzafiato su una distesa di vette alpine. Le terrazze latemar.360°, piattaforme piazzate a oltre 2000 metri sul livello del mare nei punti panoramici, offrono una vista mozzafiato, mentre una fitta rete di sentieri tematici permette ai visitatori di ampliare le proprie conoscenze su fauna, flora, geologia e agricoltura di montagna. Dove trovarle? Percorrendo il sentiero latemar.panorama, che si snoda ai piedi delle pareti rocciose e offre incantevoli isole di tranquillità, che preparano gli escursionisti alla ben più impegnativa ascesa al rifugio Latemarhütte/Torre di Pisa, situato a 2.671 metri. Lungo il sentiero latemar.art a Pampeago gli appassionati d’arte potranno ammirare opere di artisti famosi, mentre vero paradiso del fitness sono i percorsi latemar.bike e latemar.run (se li percorrete, concedetevi una sosta sulle rive del lago di Carezza). Il percorso geologico Dos Capèl, subito sopra Predazzo, accompagna i visitatori in un affascinante viaggio nel passato, mentre il sentiero latemar.meteo, sul Monte Agnello, è dedicato al tema della meteorologia e della geodinamica. Indipendentemente dal percorso scelto, per un comodo rientro a Oberreggen attraverso i prati si può sceglie il sentiero tematico latemar.relax. Ma il Latemarium è pensato anche per contemplare la Grande Bellezza di uno dei nove siti che rientrano nelle Dolomiti patrimonio dell’Unesco. Come? Approfittate del «cinema di montagna», sei punti panoramici situati tra Nova Ponente, Obereggen, Collepietra e Nova Levante-Carezza, allestiti con sedili e cornice in legno con vista sulle vette. Semplicemente guardandovi intorno, poi, incontrerete una serie di installazioni: tra le più celebri «Eye to the Dolomites», gigantesco bulbo oculare accessibile al pubblico, e una statua di un cavallo a grandezza naturale, realizzata in legno, omaggio alla tradizione della fienagione e della lavorazione del legno. Il Latemarium è raggiungibile da Obereggen e Pampeago con le seggiovie e da Predazzo con la cabinovia. Gli impianti di risalita sono gratuiti per i bambini sotto gli otto anni.

Elisa Pasetto

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