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La meta? È il
viaggio. Il fascino
del cammino

La meta? È il viaggio. Il fascino del cammino
La meta? È il viaggio. Il fascino del cammino
La meta? È il viaggio. Il fascino del cammino
La meta? È il viaggio. Il fascino del cammino

Uno dei movimenti più semplici e innati che la maggior parte dei bimbi tende a interiorizzare nel primo anno e mezzo di vita, sale sul trono delle attività sportive più gettonate dell'ultimo periodo. È il cammino. Camminare con regolarità per almeno trenta minuti continuativi e almeno 3 - o meglio 4 - volte alla settimana è un vero toccasana per corpo e mente. E piace a sempre più persone che macinano passi su passi. Fino a 10mila al giorno: tanti ne consiglia l'Organizzazione mondiale della sanità. Inquadrare il fenomeno sul territorio con numeri certi è difficile, considerato che si tratta di un'attività svolta per lo più in autonomia o in piccoli gruppi. Ma si stima un incremento fino al 20 per cento. È praticato più da donne che da uomini e la fascia d'età più interessata spazia dai 40 ai 70 anni.

DOVE ANDARE? La parola chiave è: ovunque. Dopotutto, l'importante è fare strada. I sentieri che si trovano fuori porta, letteralmente, sono i più gettonati. Ciascuno crea il proprio percorso di cammino abituale tarandolo sulle proprie capacità, coniugando comodità e tempo a disposizione. Tuttavia, le alternative suggestive, a contatto con la natura non mancano. A pochi chilometri da casa come in giro per l'Italia e oltre. Questo tipo di turismo «slow», infatti, è in continua espansione. E ai classici, dal cammino di Santiago di Compostela alla più vicina via Francigena, recentemente si è aggiunto il cammino delle Terre Mutate: un itinerario in 17 tappe che si snoda da Fabriano a L'Aquila attraverso i paesi colpiti dai recenti terremoti che hanno sconquassato il centro Italia. Una parte di questo tragitto, due tappe, lo ha fatto da poco un gruppo di studenti dell'ateneo veronese accompagnati dalla docente Veronica Polin, membro della commissione Sostenibilità dell'Università.

COSTERMANO GREEN. Più vicino, a una manciata di chilometri dalla città, un intero paese sta cambiando volto, passando da Comune di provincia a vocazione industriale ad eccellenza ambientale. Costermano sul Garda ha intrapreso il suo cammino verso questa nuova veste che da qui al 2024 lo porterà a valorizzare il potenziale paesaggistico della zona. L'obiettivo è incrementare il turismo esperienziale, affiancando al modello tradizionale dell'albergo nuovi modelli dove protagonista è il contatto con la natura. E l'amministrazione intende centrarlo costruendo un sistema unico e interconnesso di parchi, in totale 25 ettari attrezzati, collegati tra loro da un percorso ciclopedonale. Sei le ampie zone verdi: Parco della Valle dei Mulini, dal confine di Garda fino a Pizzon, Parco del Ponte Sospeso - una volta realizzato sarà il ponte sospeso più lungo d'Italia - quale gate di accesso alla Valle dei Mulini, Parco della Scoperta a Castion Veronese, Parco dello Sport a Marciaga, Parco dell'Accoglienza ad Albarè e Parco dell'Amicizia dei Popoli a Baesse.

L'ESPERTO CONSIGLIA. Ma come bisognerebbe camminare? Al lago, come in collina, mare o montagna, sarebbe opportuno alternare i tratti pianeggianti a qualche salita, più o meno marcata a seconda delle proprie esigenze. «In questo modo si passa da un'attività semplice a un tipo di movimento più stimolante dal punto di vista muscolare», spiega Federico Schena, direttore del Dipartimento di Neuroscienze, Biomedicina e Movimento della facoltà di Scienze Motorie dell'ateneo veronese. Inoltre, è bene alternare il tipo di fondo passando dal liscio a sterrato, erba, sassi. «Tecnicamente vengono chiamati cambi di perturbazione, servono a stimolare l'equilibrio», aggiunge il docente.

CAMMINARE «OVER». Non è uno sport per giovani, anzi. La fascia d'età che più si è avvicinata alla camminata è medio alta. Ma nel Veronese c'è un gruppo di anziani, legati alla sezione Argento del Cai che ha sede in Veronetta, che ogni giovedì dell'anno si trova per camminare in montagna: l'età media è sui 60, 65 anni e il più anziano ha soffiato le 89 candeline. I Lessini, il Baldo e il Carega sono le alture più gettonate ma si raggiungono anche mete più lontane toccando le alture dell'Alto Adige. E si tratta di un gruppo che conta fino a 150 adepti ogni uscita. «Persone non abituate alla montagna ma che la scoprono con noi», spiega Maurizio Carbognin, sociologo e referente del Cai Argento.

BASTONCINI BRUCIAGRASSI. Vanno di moda. Negli ultimi anni stanno diventando un must per chi è d'abitudine sui sentieri di montagna ma anche per i molti che scelgono di camminare con regolarità nei percorsi cittadini poco distanti da casa. Sono i cosiddetti «bastoncini»; simili alle racchette da sci, leggeri, tecnologici e appuntiti, sono consigliatissimi dagli esperti. «Se utilizzati correttamente, rendono il movimento più completo. Attivano i muscoli del tronco e prevengono la postura un po' ingobbita che molti tendono ad assumere camminando», riassume Schena. Inoltre, il nordic walking - il camminare con i bastoncini, il cui nome prende spunto dalla disciplina dello sci da fondo tipici dei Paesi del Nord Europa -porta al completamento della catena cinetica durante la camminata, coinvolgendo tutto il corpo dai piedi fino all'impugnatura delle racchette. Di più: aiutano a bruciare calorie. Un metro di nordic walking comporta un maggior consumo di energia rispetto ad un metro di camminata.

Ilaria Noro

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