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Paese arcobaleno

In Sudafrica affacciàti alla «finestra di Dio»

The God’s window con vista sulla riserva del Blyde River canyon
The God’s window con vista sulla riserva del Blyde River canyon
The God’s window con vista sulla riserva del Blyde River canyon
The God’s window con vista sulla riserva del Blyde River canyon

Alzarsi all’alba e sentire tutto attorno la savana, gli animali, gli uccelli che si svegliano assieme a noi, sotto un cielo carico di luci rosate dalle mille sfumature. È la magia del safari in Sudafrica, che si ripete ogni sera al tramonto. Nei parchi regionali o nelle riserve private, le escursioni in fuoristrada riservano sempre sorprese e panorami mozzafiato. È lì, immersi nella natura più selvaggia, che si va alla ricerca dei celebri Big five (elefante, bufalo, rinoceronte, leopardo e leone).

 

BIG FIVE. Il parco più gettonato del Sudafrica per i safari è senza dubbio il Kruger, a cinque ore di auto da Johannesburg, uno dei santuari degli animali e della natura più spettacolari del mondo. Grande come tutto il Veneto, con i suoi 20mila chilometri quadrati, il Kruger è un concentrato di paesaggi diversi, in cui coesistono veloci antilopi, zebre, giraffe, cinghiali, ma anche affascinanti predatori come i leoni e i leopardi. Sono loro, gli animali, i veri padroni del Kruger. Chi invece ama le vacanze in piena comodità, può scegliere un safari all’interno di qualche riserva privata. I vantaggi? Potersi addormentare in un lussuoso lodge e venire svegliati da un elefante che sbircia dentro la stanza o da una scimmia che salta davanti al terrazzo. Ma il Sudafrica non è solo safari. Il Kruger si trova nella regione di Mpumalanga, il cui nome significa «il luogo in cui sorge il sole». Quest’area è famosa soprattutto per le sue bellezze naturali, come il Blyde River canyon, una riserva naturalistica lunga quasi 30 chilometri, da visitare in auto seguendo la Panorama Route, lungo il margine del canyon, e facendo sosta nei punti panoramici principali, come The God’s window, la finestra di Dio, le Three rondavels, le tre capanne, o le Bourke Luck Potholes, sculture di roccia circolare formate dall’erosione del fiume.

 

CAPE TOWN. Infine, non si può lasciare il Sudafrica senza aver fatto tappa a Cape Town. Imperdibile un tramonto sulla cima della Table Mountain, una montagna piatta che sovrasta l’intera città, così come è d’obbligo una tappa a Robben Island, dove ha sede la prigione in cui Nelson Mandela trascorse 27 anni della sua vita. Per gli appassionati di shopping, invece, qualche ora di relax al Waterfront, centro commerciale con vista mare, dove si possono trovare anche moltissimi locali e ristoranti etnici. Ma il luogo più scenografico di Cape Town è senz’altro la Penisola del Capo. Percorrendola in auto si può incontrare Muizenberg, spiaggia ventosissima, paradiso per i surfisti e i kitesurfisti, e molto caratteristica, con le sue casette di legno colorate. A pochi chilometri di distanza, ecco Boulders Beach, la spiaggia dei pinguini, e scendendo ancora, si arriva finalmente a Capo di buona speranza, convenzionalmente considerato il punto più a sud del continente africano e luogo d’incontro tra gli oceani Atlantico e Indiano.

Manuela Trevisani

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