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IL VIAGGIO

Basilicata, coast
to coast nella terra
dei due mari

Entusiasmante il percorso «coast to coast» in Basilicata: emozioni e panorami mozzafiato in una delle regioni meno note d'Italia. Non solo acqua cristalline e «Sassi» ma resti imponenti di Magna Grecia vestigia romane e borghi-cartolina circondati da una natura maestosa
Basilicata, coast to coast nella terra dei due mari
Basilicata, coast to coast nella terra dei due mari
Basilicata, coast to coast nella terra dei due mari
Basilicata, coast to coast nella terra dei due mari

«La Basilicata esiste», dice Rocco Papaleo nel film «Basilicata coast to coast». Ed è una sorpresa che supera le attese, aggiungiamo. Perché il viaggio dal Tirreno allo Ionio in una delle regioni meno conosciute e valorizzate d’Italia, regala panorami meno «monotoni» ed emozioni paragonabili a quelle di un percorso on the road sulla mitica Route 66. Senza le spese di una trasferta oltreoceano.

NORMANNI E SVEVI. Al turista che arriva da nord il benvenuto lo dà Melfi, borgo medievale sulla cima di un colle nel complesso del Vulture, dove si produce il pregiato rosso Aglianico (d’obbligo una degustazione). Lo domina il castello di Federico II, che ospita il raffinatissimo sarcofago di Rapolla, capolavoro delle maestranze dell’Asia Minore risalente al II secolo d.C. Si prosegue per Venosa, che diede i natali al poeta latino Orazio (visitabile quella che sarebbe stata la sua casa). Fondata dai Romani nel 291 a.C, ospita il maestoso castello Pirro del Balzo e l’abbazia della Santissima Trinità con «l’Incompiuta», ampliamento commissionato nel XII secolo e mai portato a termine.

VETTE DEL SUD. Puntando verso sud si attraversano le Piccole Dolomiti Lucane, un susseguirsi di pinnacoli di arenaria che ricordano l’asprezza dei paesaggi dolomitici. Tra i panorami mozzafiato, merita la passeggiata di tre ore tra due dei borghi più belli d’Italia, abbarbicati sulle loro pendici: Castelmezzano e Pietrapertosa (il Comune più alto della Basilicata, 1.088 metri). Se siete più coraggiosi, provate il Volo dell’Angelo (articolo in alto).

«SASSI» E BALENOTTERE. Dopo un’ora e mezza d’auto si giunge a Matera. Per godere del panorama migliore della città, capitale europea della Cultura 2019, consigliamo la visita pomeridiana del Parco della Murgia Materana (info@parcomurgia.it) con le sue chiese rupestri e spettacolari rupi, valloni e grotte scavate nella calcarenite e abitate dall’uomo sin dalla preistoria: vi ritroverete sul belvedere di fronte ai Sassi ( patrimonio dell’Unesco) proprio al momento del tramonto. Un «presepe di pietra» indimenticabile. Parola di Mel Gibson, che proprio qui ha girato nel 2003 «La Passione di Cristo», come prima di lui Pier Paolo Pasolini con il «Vangelo Secondo Matteo». Il giorno seguente avrete tempo per i Sassi e per uno dei tanti villaggi neolitici trincerati del territorio. Lasciando la città, non dimenticate la splendida Cripta del peccato originale, chiesa-grotta del periodo longobardo affrescata dal «Pittore dei fiori di Matera», ribattezzata non a caso «la Sistina del rupestre». Sulle rive del lago di San Giuliano poco più a sud, oggi oasi Wwf, nel 2006 è affiorato lo scheletro di balenottera fossile più grande del mondo (25 metri), risalente a due milioni di anni fa. Un ritrovamento da record che giace dimenticato nei magazzini del Museo archeologico di Matera.

MAGNA GRECIA. Solo una cinquantina di chilometri vi separa ora dalla costa ionica. Qui nel settimo secolo d.C. approdarono i Greci che fondarono Metaponto, Siris e Herakleia, l’attuale Policoro, e Pandosia, oggi Tursi, (all’interno). Per una scorpacciata di mare e Magna Grecia consigliamo la prima: a pochi minuti dalla spiaggia sabbiosa, avrete a disposizione i resti dell’area sacra e dell’agorà e le cosiddette «Tavole Palatine», scenografico tempio dedicato ad Hera noto anche come «Scuola di Pitagora», il filosofo e matematico greco che morì proprio qui.

BORGO FANTASMA. Proseguite verso nord ovest puntando su Craco, il borgo «fantasma». Abbandonato dal 1963 in seguito ad una frana che ha minato la sicurezza del sito, la sua «affascinante desolazione» ne fa una tappa obbligata del tour lucano (solo visite guidate organizzate in sicurezza). Mettete quindi in programma una sosta ad Aliano, il paese dove trascorse nove mesi al confino - a cui lo condannò il fascismo - Carlo Levi e che ispirò il suo più celebre romanzo «Cristo si è fermato ad Eboli». Visitando la sua casa, con panorama a 360 gradi sui calanchi, capirete perché il medico e pittore torinese abbia fatto la pace con questi luoghi e sia sepolto nel cimitero del paese. Tra voi e il profondo blu del Tirreno, ora, c’è «solo» il Parco nazionale del Pollino, il più grande d’Italia. Volete godervi il massimo della vista col minimo sforzo? Dal rifugio De Gasperi in località Piano Ruggio si prosegue a piedi fino al belvedere tra mandrie all’alpeggio, faggi secolari e pini loricati, relitti di una foresta del Terziario di cui si contano esemplari millenari. Dopo tanta bellezza in una terra che vi toccherà nel profondo, vi spiacerà quasi «accontentarvi» di qualche giorno al mare. Consolatevi con le spiagge Bandiera Blu di Maratea, la «Perla del Tirreno», le 131 grotte del suo litorale e l’«abbraccio» del Cristo Redentore, innalzato nel ’65 sul colle di San Biagio, secondo (è alto 21 metri), solo a quello di Rio de Janeiro.

Elisa Pasetto

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