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È qui la festa

Il carnevale per antonomasia è quello di Rio de Janeiro. Ma anche in Italia e in Europa sono tantissimi gli eventi in mascheraIl carnevale ladino appassiona i turisti
Il carnevale per antonomasia è quello di Rio de Janeiro. Ma anche in Italia e in Europa sono tantissimi gli eventi in mascheraIl carnevale ladino appassiona i turisti
Il carnevale per antonomasia è quello di Rio de Janeiro. Ma anche in Italia e in Europa sono tantissimi gli eventi in mascheraIl carnevale ladino appassiona i turisti
Il carnevale per antonomasia è quello di Rio de Janeiro. Ma anche in Italia e in Europa sono tantissimi gli eventi in mascheraIl carnevale ladino appassiona i turisti

È trasversale alle etnie, alle nazionalità, alle latitudini. Parliamo del carnevale, che da nord a sud «accende» in questo periodo le città d’Italia e del mondo. I due carnevali più noti sono quelli di Rio de Janeiro e di Venezia. Il primo, dal 2 al 9 marzo, si protrarrà per un’intera settimana. Il «nostrano» ravviverà calli e campielli dal 16 febbraio al 5 marzo. In Europa sono imperdibili quello di Colonia in Germania (dal 28 febbraio al 6 marzo) e quello di Nizza (chiude il 28 febbraio). Oltreoceano, uno dei più apprezzati è il carnival of Quebec, che si conclude oggi, insieme alle celebrazioni «sfrenate» del Mardi Gras di New Orleans (fino al 5 marzo). Ma se siete appassionati di maschere e coriandoli e cercate una sfilata che vi lasci senza fiato, ecco alcuni suggerimenti per destinazioni dove ogni scherzo vale.

 

CARNEVALE LADINO. Ambientazione meno scontata ma stesso grado di divertimento per il carnevale in Trentino Alto Adige, un tripudio di feste e appuntamenti. «Laché», «Bufòn» e «Marascons», indossando originali maschere in legno, animano i cortei nei paesi della val di Fassa. Nella vicina val di Fiemme, tra le frazioni di Valfloriana, sfilano i coloratissimi «Matoci» mentre Madonna di Campiglio si prepara al Ballo Imperiale, evento principale del Carnevale Asburgico, e alle discese sugli sci in abiti d’epoca. Maschere, costumi dei più originali e fantasiosi, carri allegorici, scherzi, lanci di coriandoli, musica e l'immancabile profumo dei dolci tipici - grostoi e frittelle - e del vin brulè che pervade le strade dei paesi. Nelle valli alpine del Trentino la tradizione del Carnevale si carica di significati e riti ancestrali, legati ai cicli naturali.

 

SVIZZERA TRA LANTERNE E FRACASSO. Tra i carnevali più grandiosi e goderecci, checché se ne pensi, ci sono quelli elvetici. Dall’11 al 13 marzo Basilea si scatena al ritmo dei cortei in maschera che sfilano per la città vecchia. È il Carnevale più popolare e partecipato della Svizzera con le sue 20mila presenze annue e dal 7 dicembre 2017 è entrato nella lista Unesco come patrimonio culturale immateriale dell’umanità per l’unicità e la storicità di questa tradizione. L’appuntamento è il lunedì dopo le Ceneri all’alba: in una Basilea completamente al buio parte la sfilata delle lanterne (il Morgenstraich) che inaugura i tre giorni di cortei e baccanali. Info https://www.basel.com. Bellinzona «car free», fino al 5 marzo, in occasione del Rabadan che si celebra dal 1862 con carri, cortei ed appuntamenti (teatro, musica e degustazioni) che stravolgono per qualche giorno i quieti ritmi cittadini. La città dei castelli, patrimonio Unesco, si trasforma in un party a cielo aperto fino alle prime luci dell’alba, accessibile a piedi e con apposito pin. Il Carnevale, di rito romano, ha inizio con la consegna delle chiavi della città al Re Rabadan, parola piemontese che significa fracasso. Il programma include una sfida fra le Guggen - bande di musicisti provenienti dal Canton Ticino e da altre località svizzere - e il consueto «Grande Corteo Mascherato». Info www.rabadan.ch

 

IN SPAGNA PER FARE «FIESTA». In Spagna, dove ogni occasione è buona per una fiesta, il Carnevale non è una finzione turistica ma è un momento di vita popolare vera, in cui buttarsi alle spalle le animosità e con sagacia prendere in giro gli avversari, siano quelli politici, siano i cugini di quartiere. Una cerimonia che li accomuna tutti è la «sepoltura della sardina» che chiude le feste: è lo spirito del Carnevale, impersonificato dal piccolo pesce che sfila su una carrozza per poi essere bruciato davanti al corteo in lacrime, privato così dello humour e dei lazzi fino all’anno successivo. Fiesta autentica in tutte le isole Canarie dove sembra di stare a San Paolo o a Rio: le sfilate di carri più imponenti si tengono a Santa Cruz de Tenerife, dove viene eletta la Regina del Carnevale. In terraferma si sceglie Cadice, Andalusia, dove dal 28 febbraio al 10 marzo si vive in strada. Un mese prima dell’inizio ufficiale i circoli - le penas - mettono a punto ballate in rima, le chirigotas, in cui prendono di mira i fatti dell’anno e le eseguono al Teatro Falla, in uno spettacolo affollatissimo. L’ultimo venerdì di Carnevale tutti scendono in strada a cantare. Non si sfila senza travestimento, turisti compresi, mescolandosi nelle sfilate alle «charangas ilegales», gruppi non ufficiali di amici e parenti che cantano, mangiano e bevono aggregando chi passa. www.andalucia.org/es/carnaval-de-cadiz. Nella regione di Murcia dal 23 febbraio al 16 marzo tutti ad Águilas (www.carnavaldeaguilas.org), dove al crepuscolo ci si raduna in Plaza de España a gareggiare con i travestimenti - molto in voga quelli di carta -: la domenica, il martedì e il venerdì di Carnevale, più il sabato di Piñata a carnevale concluso si lanciano i cascarones de confeti, uova ripiene di coriandoli, e si beve la cuerva, bevanda simile alla sangria. Nella montuosa Galizia a Xinzo de Limia è tempo di pantallas, maschere di tipo pastorale, e gare tra gruppi alle prese nelle domeniche di febbraio con lanci di farina, lanci di pentole d’acqua calda e dall’1 al 5 marzo con sfilate e balli, una successione di fanfare fino al gran funerale della sardina il 6 marzo.

 

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