<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=336576148106696&amp;ev=PageView&amp;noscript=1">

Monaci in fila
nella città
immortale

I monaci in fila per il pasto
I monaci in fila per il pasto
I monaci in fila per il pasto
I monaci in fila per il pasto

I monaci in fila per il pasto Nei dintorni di Mandalay, culla dell'arte e della cultura birmana, sorge Amarapura, la «città dell'immortalità», penultima capitale del regno di Birmania. Meta tra le più attrattive è certamente il ponte U-Bein, il ponte pedonale in legno di teak più lungo al mondo, che disegna una dolce curva lunga circa 1.200 metri sulle acque poco profonde del lago Taungthaman. Si tratta di uno degli scorci più fotografati del Myanmar, soprattutto al tramonto, che però diventa difficilmente percorribile per il grande afflusso di turisti. A poche centinaia di metri di distanza sorge il monastero di Maha Ganayon Kyaung, piacevole luogo di meditazione, dove si può assistere verso le 10.30 al pasto comunitario dei monaci. Dopo aver dedicato le prime ore del giorno alla preghiera, i religiosi buddisti si lavano e si preparano al pranzo, mettendosi in fila, in assoluto silenzio, a piedi rigorosamente scalzi e con la loro pentola tra le mani, e sfilano davanti a centinaia di visitatori, raccogliendone i doni, in particolare penne e rasoi. Da Mandalay è possibile raggiungere la piana di Bagan anche via fiume, sull'Irrawaddy River, via battello o con una rilassante crociera, ammirando il paesaggio da una prospettiva diversa, magari facendo tappa a Mingun, piccolo villaggio dove si trova la Mingun Bell, una gigantesca campana in bronzo, alta 4 metri e del peso di 90 tonnellate: la seconda campana funzionante più grande al mondo.

M.TR.

Suggerimenti