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L'Arena e i suoi lettori

Piccole e grandi "brutture" a Verona, inviateci le vostre segnalazioni

Scriveteci via whatsapp al numero 335 639 0147 indicando esempi di incuria e degrado in città
Gradini pericolosi. A sinistra uno scalino mancante in Piazza Isolo, a destra la scalinata bloccata in lungadige Porta Vittoria
Gradini pericolosi. A sinistra uno scalino mancante in Piazza Isolo, a destra la scalinata bloccata in lungadige Porta Vittoria
Piccole e grandi incurie a Verona, la parola ai lettori

Un faro sugli angoli più nascosti di Verona, anche quelli più abbandonati, che rischiano di sfuggire ai rappresentanti delle istituzioni, ma non ai cittadini, che quella strada o quella piazza percorrono e frequentano ogni giorno. È quello che si propone di accendere l’iniziativa lanciata da L’Arena, che coinvolge i lettori chiedendo loro uno sforzo in termini di senso civico: segnalare le “brutture”, lo stato di degrado, le criticità delle diverse aree di Verona con l’obiettivo, invece, di prendersi cura della bellezza.

Vi chiediamo di mandarci qui, sul nostro numero whatsapp 335 639 0147  racconti,  foto e video che testimoniano cosa non va: sporcizia, maleducazione o piccoli vandalismi, luoghi abbandonati o non sfruttati abbastanza, servizi che mancano o da migliorare. 

Decine, solo nella prima giornata, le segnalazioni giunte in redazione, che testimoniano come i cittadini, di fatto, siano già i primi a prendersi a cuore la «salute», oltre all’estetica, della loro città. Come ad esempio lo scalino mancante da quasi un anno a Piazza Isolo oppure i gradini interdetti ai pedoni di fronte all'ingresso del Museo di Storia Naturale. Ma anche i primi, al di là della denuncia, a proporre qualche possibile soluzione. 

Sporcizia, buche e «pericolo» pedoni a Ponte della Vittoria

Tra le tante segnalazioni diverse riguardano l'area di via Diaz e ponte della Vittoria, in centro storico a Verona, che complice il cantiere anti allagamenti che si protrae da diversi mesi, ha assunto da tempo un aspetto trasandato e poco sicuro.

I lettori evidenziando anche un buco profondo nella lastra di pietra sul marciapiede del ponte. Un buco che non è segnalato in alcun modo e che può diventare una «trappola» per qualche caviglia «distratta».

Sempre in prossimità del ponte vi sono poi due questioni: una di igiene e di  sicurezza. Accanto al cantiere, infatti, turisti e maleducati hanno scambiato un basamento di cemento per un cestino dei rifiuti: transenne traballanti e reti imbrattate peggiorano poi l'aspetto della zona che sembra proprio abbandonata a se stessa.

Vi è poi una questione di sicurezza più stringente: i pedoni che transitano in via Diaz sul marciapiede di  destra, in direzione Borgo Trento, una volta attraversate le strisce pedonali provvisorie di via Michele alla Porta non potrebbero proseguire verso il ponte dove c'è il cantiere che occupa anche parte della carreggiata, ma sarebbero tenuti a girare solo a destra verso la chiesa di Santa Eufemia. Ma ciò non avviene e gli automobilisti che si trovano a passare in zona si vedono spesso costretti a schivare pedoni che camminano a ridosso della recinzione dei lavori per raggiungere il ponte. 

Rifiuti abbandonati

E così sul numero Whatsapp della redazione si sprecano in particolare le foto di cassonetti che strabordano. O dei materassi abbandonati sul marciapiede accanto ai cassonetti in via Provolo, che rendono impossibile persino camminare. E siamo a pochi passi dal centralissimo Castelvecchio. Figuriamoci in periferia.

Rifiuti abbandonati alle Golosine
Rifiuti abbandonati alle Golosine

In zona Golosine, ad esempio: «Negli ultimi anni ho notato un peggioramento nel conferimento dei rifiuti», scrive un lettore della zona, seguito a ruota da altri esempi in Borgo Venezia, così come in Borgo Roma. «In via Forli, ad esempio, a seguito della raccolta porta a porta c’è una discarica a cielo aperto», denuncia un residente, preoccupato in primis per l’igiene e i tipo che l’accumulo di rifiuti inevitabilmente richiama. «Forse i cassonetti intelligenti», rilancia, «sono la migliore soluzione in presenza di grandi condomini».

Erbacce e aiuole incolte

Già, perché nella maggior parte dei casi A dare il benvenuto (si fa per dire) a chi arriva in città per esempio dal Garda, come le migliaia di turisti di stanza sul lago, c’è la bretella Verona-nord-Stadio. «Qui le aiuole sono ricettacolo di sporcizia e spesso il verde lasciato a sé stesso. Un bell’arredo a verde sarebbe invece un biglietto da visita sull'ingresso ai quartieri di S. Lucia/Golosine», segnala un altro lettore.

Ma anche in pieno centro, a ben guardare, c’è poco da stare allegri. A proposito di erbacce, il lungadige che dal ponte di Castelvecchio («su cui nella parte centrale sono bruciate 2 lampade su 4») conduce a Borgo Trento andrebbe quantomeno sfalciato. «Perché non piantare anche qualche albero?», si chiede qualcuno. All’altro castello cittadino, Castel San Pietro, il “bosco“ da ridimensionare è lungo la scalinata che scende fino a Ponte Pietra.

La discesa da Castel san Pietro a Ponte Pietra, invasa dal verde
La discesa da Castel san Pietro a Ponte Pietra, invasa dal verde

Parapetti mancanti

Una volta in cima, invece, nel tentativo di godersi il panorama si corre un vero e proprio pericolo: «Ferri appuntiti senza protezione E da anni il rischio di cadere per 5/6 metri», ci segnala un cittadino, che giura di aver avvertito le autorità diverse volte.

Monopattini «selvaggi»

Tantissime anche le foto che ritraggono la sosta selvaggia dei monopattini, parcheggiati (si fa per dire) di traverso sui marciapiedi, nella mancanza di rispetto totale verso il prossimo. 

Monopattini impediscono il passaggio dei pedoni
Monopattini impediscono il passaggio dei pedoni

 

Asfalto e marciapiedi «gruviera» 

Senza contare le innumerevoli buche e e l'asfalto rattoppato che caratterizzano chilometri e chilometri di strade cittadine. «In via Mameli rappresentano un pericolo, ad esempio per la circolazione dei motorini», ci scrivono, allegando uno scatto che parla da solo. In Borgo Venezia, in via Antonio Cesari, vita dura anche per i pedoni: «In viale Spolverini e corso Venezia, il tratto prospiciente al palazzo ultimato nei primi mesi del 2022 è accidentato e pericoloso, in particolare per chi lo deve percorrere con deambulatore o carrozzella».

Buche e asfalto pericoloso
Buche e asfalto pericoloso

 

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