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La denuncia

«Multata anche se avevo pagato il biglietto». Le replica: «Ma il biglietto deve essere ben visibile»

Una nostra lettrice ci scrive (qui il numero per le vostre segnalazioni) per denunciare di aver preso una multa per divieto di sosta in centro a Verona nonostante avesse regolarmente pagato il biglietto per la stessa.

«Il 6 febbraio», scrive allegando la ricevuta, «ho parcheggiato in zona via Steeb pagando regolarmente il biglietto. Al mio rientro mi sono ritrovata un verbale con multa nonostante l’esposizione del biglietto sul cruscotto in posizione regolare ed entro l’orario.
Ho provato a contattare l’azienda Amt3 per spiegare l’errore, con tanto di verbale e biglietto pagato, mi è stato risposto che la multa non è annullabile, e che avrei dovuto fare ricorso, pagando più della multa presa (se pagata nei cinque giorni successivi).

Sono stata anche dai vigili, mi hanno risposto che la cosa più giusta sarebbe fare ricorso ma visto che la parola dell’accertatore vale più di quella di un cittadino ,anche se provvisto di prove della sua innocenza, la strada più breve sarebbe stata quella di pagare la multa entro i 5 giorni e chiuderla lì».

«Io mi chiedo», conclude, «a cosa serva pagare regolarmente la sosta quando poi gli accertatori danno lo stesso le multe e nonostante l’errore a rimetterci sono sempre i cittadini?»

La replica di Amt3

La direzione di Amt3 chiarisce: l’ordinanza n. 1365 del 29/09/2014 prevede espressamente che «il ticket di pagamento della sosta debba essere esposto ben visibile dall’esterno, sulla parte interna del parabrezza anteriore; nel dettaglio del caso segnalato, poi, dalla nostra documentazione agli atti (che possiamo mostrare alla signora) non c’è evidenza di alcun ticket esposto.

Peraltro, la ricevuta allegata dalla signora non dimostra in nessun modo, purtroppo, la certezza del pagamento, in quanto in quella zona i parcometri non prevedono l’inserimento della targa dell’auto in sosta con conseguente impossibilità a collegare quello scontrino con quel mezzo. Quanto al fatto che la parola dell’accertatore valga di più di quella della signora, ci preme sottolineare che i nostri operatori nelle loro funzioni sono pubblici ufficiali e quindi sono direttamente responsabili, secondo le leggi penali, civili e amministrative, degli atti compiuti in violazione di diritti, laddove accertati.

La procedura della sosta non esaurisce i suoi effetti solo con il pagamento ma necessita inderogabilmente dell’esposizione sul parabrezza del ticket, soprattutto in quei casi dove non è possibile l’inserimento della targa del mezzo collegato; se non fosse così, e certamente questo non è il caso, chiunque potrebbe contestare, a posteriori, la sanzione avvalendosi di un ticket di un altro utente regolarmente in sosta nelle stesse ore. L’occasione è gradita per invitare la signora nei nostri uffici di via Torbido per un confronto documentale e personale con i nostri responsabili. L’attività di accertamento non produce alcun introito né per l’Amt3 né per l’accertatore e in presenza di un nostro errore l’azienda (l’accertatore) provvede in autotutela ad annullare la sanzione irrogata.

 

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