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Parassiti

Zecche: le malattie trasmesse, come difendersi e come estrarle. In Veneto vaccini a prezzo calmierato

Zecche
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Dopo l'aumento di segnalazioni di presenza e morsi di zecche, la direzione prevenzione della regione Veneto ha inviato una nota particolareggiata sulla situazione.

Ad oggi, nel 2022, sono stati notificati 2 casi di TBE (ticket born encephalitis, encefalite da zecche) dalla Ulss 1 Dolomiti di cui uno residente nella provincia di Trento, mentre nel 2021 le notifiche sono state sei per encefaliti da zecche e 9 infezioni da TBE.

 

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LE MALATTIE TRASMESSE

Le zecche possono trasmettere la borreliosi di Lyme, l’ehrlichiosi, le febbri bottonose da rickettsiae, la tularemia, la febbre Q, la babesiosi, l’encefalite virale ed anche la febbre emorragica Crimea-Congo, associata in particolare a specie del genere Hyalomma.

La puntura della zecca non è di per sé pericoloso per l’uomo, i rischi sanitari dipendono invece dalla possibilità di contrarre infezioni trasmesse da questi animali in qualità di vettori.   La maggior parte di queste malattie può essere diagnosticata esclusivamente sul piano clinico, ma una pronta terapia antibiotica, nelle fasi iniziali, è generalmente risolutiva in particolar modo per le forme a eziologia batterica. Solo raramente (fino al 5% dei casi) e in soggetti anziani o bambini queste infezioni possono essere pericolose per la vita.

 

 

DOVE E QUANDO SI TROVANO

L’habitat preferito delle zecche dei boschi sono i luoghi ricchi di vegetazione erbosa e arbustiva, freschi e umidi, mentre la zecca del cane frequenta maggiormente zone a clima caldo e asciutto o dove la vegetazione è più rada. La presenza di animali favorisce la presenza di zecche. Le zecche tendono a localizzarsi preferibilmente sulla testa, sul collo, dietro le ginocchia, sui fianchi.

Le zecche non saltano e non volano sugli ospiti sui quali si nutrono ma generalmente si portano sull’estremità delle piante erbacee o dei cespugli aspettando il passaggio di un animale al quale aggrapparsi.

Le zecche solitamente prosperano in estate. «Quest’anno il numero di zecche sembra maggiore, almeno in base al numero di campioni conferiti agli ospedali e all’Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie», conferma la Regione. «Quest’anno è stato caratterizzato da un arrivo precoce della primavera con temperature piuttosto elevate già a marzo. Questo potrebbe aver contribuito a far aumentare la fauna selvatica, in particolare i piccoli roditori selvatici che hanno trovato più cibo e più tempo per moltiplicarsi. Di conseguenza, anche le zecche hanno trovato più ospiti su cui nutrirsi ed anche loro hanno avuto moto di moltiplicarsi di più e per un periodo più lungo. L’altro motivo, molto probabilmente di natura sociale è rappresentato da un aumento delle attività all’aperto (passeggiate, escursionismo, ecc.) come voglia della popolazione di “vivere la natura” dopo due anni di restrizioni causate dalla pandemia; questo ha portato ad un aumento della possibilità di contatto tra uomo e zecca».

 

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COME RIMUOVERLE

Cosa non fare: non utilizzare mai per rimuovere la zecca: alcol, benzina, acetone, trielina, ammoniaca, olio o grassi, né oggetti arroventati, fiammiferi o sigarette per evitare che la sofferenza indotta possa provocare il rigurgito di materiale infetto e un ulteriore affondamento del parassita nella pelle dell’ospite.

Cosa fare: la zecca deve essere afferrata con una pinzetta a punte sottili, il più possibile vicino alla superficie della pelle, e rimossa tirando dolcemente cercando di imprimere un leggero movimento di rotazione.

Attualmente si possono trovare in commercio degli specifici estrattori che permettono di rimuovere la zecca con un movimento rotatorio durante la rimozione bisogna prestare la massima attenzione a non schiacciare il corpo della zecca, per evitare il rigurgito che aumenterebbe la possibilità di trasmissione di agenti patogeni dopo la rimozione della zecca, disinfettare la zona. Nel caso il rostro rimaga all’interno della cute deve essere estratto un ago sterile. In caso di malattia, informare quanto prima il medico della data e della località in cui si è venuti a contatto con la zecca: rivolgersi al proprio medico curante in particolare nel caso si noti un alone rossastro che tende ad allargarsi oppure febbre, mal di testa, debolezza, dolori alle articolazioni, ingrossamento dei linfonodi.

 

PROTEZIONE E VACCINI

Dal 2019 la Regione garantisce la vaccinazione anti-encefalite da zecche gratis per i residenti della provincia di Belluno, mentreel resto del territorio regionale è offerta gratuitamente ai soggetti appartenenti ad alcune categorie a rischio, come i volontari del soccorso alpino e i volontari della Protezione Civile. Nelle zone a moderata e bassa endemia delle altre Ulss del Veneto, viene resa ora disponibile ad un prezzo agevolato, di 25 euro a dose (le dosi da effettuare sono tre).

L'Organizzazione Mondiale della Sanità raccomanda la vaccinazione nelle zone dove la patologia è ad alta endemia (incidenza media di casi clinici ≥5 per 100.000 abitanti per anno), a tutte le età, inclusi i bambini di età superiore ad un anno, e agli individui a rischio nelle aree a media e bassa endemia.

 

Oltre alla vaccinazione, ci sono alcuni consigli da seguire per proteggersi dalle zecche:

  • indossare abiti chiari (perché rendono più facile l’individuazione delle zecche)
  • coprire le estremità, soprattutto inferiori, con calze chiare (meglio stivali)
  • utilizzare pantaloni lunghi e preferibilmente un cappello evitare di strusciare l’erba lungo il margine dei sentieri
  • non addentrarsi nelle zone in cui l’erba è alta
  • al termine dell’escursione, effettuare un attento esame visivo e tattile della propria pelle, dei propri indumenti e rimuovere le zecche eventualmente presenti
  • controllare, scuotere ed eventualmente spazzolare gli indumenti prima di portarli all’interno delle abitazioni per poi lavarli
  • usare repellenti per insetti e anche per scoraggiare l’attacco delle zecche

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