È iniziata da lunedì la campagna antinfluenzale 2023-24 in Veneto. Il vaccino serve a evitare di contrarre l’influenza e, nel caso di contagio, a essere più protetti e quindi evitare di sviluppare forme più gravi, che possono anche portare al ricovero.
Il vaccino non previene il raffreddore comune o infezioni stagionali causate da altri virus. Inoltre, vaccinarsi aiuta a proteggere le persone fragili con cui si entra a contatto.
Gratis per alcune categorie
La vaccinazione antinfluenzale è gratuita per:
- le persone ad alto rischio di complicanze o ricoveri correlati all'influenza,
- persone dai 60 anni in su,
- addetti a servizi pubblici di primario interesse collettivo
- lavoratori a contatto con animali che potrebbero costituire fonte di infezione da virus influenzali non umani,
- donatori di sangue,
- bambini sani tra i 6 mesi e i 6 anni
- donne in gravidanza.
Dove farlo
È possibile vaccinarsi dal proprio Medico di medicina generale, dal Pediatra di libera scelta, negli ambulatori dei Servizi vaccinali dell’ULSS 9 Scaligera e nelle 81 farmacie aderenti.
Vaccinarsi riduce il rischio di eventi cardiovascolari maggiori nella popolazione generale, limita il ricorso improprio ad antibiotici, soprattutto tra bambini, soggetti a rischio e anziani (si stima una riduzione nel consumo del 6,5% per ogni 10 punti di aumento nelle coperture vaccinali) e incide positivamente sulle strutture sanitarie, contribuendo a evitare l’occupazione di almeno 200 posti letto di terapia intensiva solo nella nostra Regione.
Le raccomandazioni
La campagna vaccinale antinfluenzale è stata presentata nella sede dell'Ulss 9 Scaligera di Verona.
«La vaccinazione è l’evento più importante fra le strategie di prevenzione - ha spiegato Denise Signorelli, direttore sanitario Ulss 9 - La campagna di quest’anno ripropone la forte integrazione tra la nostra Azienda, la medicina territoriale con i Medici di Medicina Generale, i Pediatri di libera scelta e le Farmacie, tutti i medici competenti e gli operatori sanitari presenti nelle nostre strutture».

Vaccinarsi riduce il rischio di eventi cardiovascolari maggiori nella popolazione generale, limita il ricorso improprio ad antibiotici, soprattutto tra bambini, soggetti a rischio e anziani (si stima una riduzione nel consumo del 6,5% per ogni 10 punti di aumento nelle coperture vaccinali) e incide positivamente sulle strutture sanitarie, contribuendo a evitare l’occupazione di almeno 200 posti letto di terapia intensiva solo nella nostra Regione.