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EMERGENZA

Vaiolo delle scimmie e vaccini. Da mercoledì le prime dosi nel Veronese

Nella nostra provincia arrivate 400 fiale, 40 di queste sono state prese in carico dall'Ulss 9, altre 60 vanno invece all'Azienda ospedaliera
Vaiolo delle scimmie   Anche a Verona partono le vaccinazioni
Vaiolo delle scimmie Anche a Verona partono le vaccinazioni
Vaiolo delle scimmie   Anche a Verona partono le vaccinazioni
Vaiolo delle scimmie Anche a Verona partono le vaccinazioni

Il Veneto ha ricevuto dal Ministero della Salute le prime 400 dosi di vaccino contro il vaiolo delle scimmie, classificato dall'Organizzazione Mondiale della Sanità come una «emergenza sanitaria pubblica di interesse internazionale». La distribuzione coinvolge anche Verona, dove sono arrivate cento fiale: 40 sono state prese in carico dalla Ulss 9 e altre 60 dall'Azienda ospedaliera.

Quest'ultima inizierà le somministrazioni mercoledì prossimo, il 17 agosto, a cominciare dai pazienti selezionati dall'unità operativa di Malattie infettive di Borgo Roma. Si parte con 25 persone tra quelle più a rischio di contrarre l'infezione, che potranno sottoporsi liberamente alla profilassi e, se non sono mai state vaccinate prima contro il vaiolo, dovranno tornare a distanza di 28 giorni per eseguire il richiamo.

Altre cinque dosi sono a disposizione (sempre su richiesta) dei tecnici di laboratorio, che sono tra i lavoratori maggiormente esposti al virus. Le fiale rimanenti verranno utilizzate per i richiami e quelle eventualmente eccedenti (come detto, c'è chi potrebbe aver già assunto l'antivaiolo umano in passato) verranno offerte ad altri pazienti. L’Ulss 9, che pure comincerà a breve le somministrazioni, darà la priorità al personale di laboratorio e successivamente ai pazienti ad alto rischio.

Il siero utilizzato è il Jynneos/Imvanex, un vaccino antivaioloso approvato dall'Ema per la profilassi contro il Monkeypox. Una seconda fornitura è prevista, ma ancora non si sa quando arriverà. Non ci sono stati decessi legati al vaiolo delle scimmie, né sono state segnalate forme gravi della malattia. Tenendo conto delle modalità di contagio, della velocità di diffusione del virs e dell'efficacia dei trattamenti che contrastano l'infezione, per il momento il Ministero esclude la necessità di avviare una campagna di vaccinazioni di massa.

La circolare con le linee guida per le somministrazioni individua due categorie di soggetti a maggiore rischio: il personale di laboratorio e le persone gay, transgender, bisessuali e altri uomini che hanno rapporti sessuali con uomini, che rientrano in una serie di criteri di rischio e possono essere identificati anche tra coloro che afferiscono ai centri per il trattamento delle malattie sessualmente trasmissibili.

Finora sono stati accertati 599 casi di Monkeypox in Italia. Stando all'ultimo bollettino di sorveglianza, pubblicato martedì 8 agosto dal Ministero della Sanità, in Veneto i soggetti colpiti dall'infezione sono 42 (+5 rispetto alla rilevazione precedente di venerdì 5 agosto). La prima positività sul territorio regionale era stata diagnosticata il 25 maggio scorso al policlinico di Borgo Roma, con la collaborazione del laboratorio di Microbiologia dell'Irccs Ospedale Sacro Cuore di Negrar. Finora i casi di infezione presi in carico dall'Azienda ospedaliera di Verona sono stati otto. •.

Laura Perina

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