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L'ambasciatore

Vaccini, Isreale consiglia la quarta dose agli over 18: «La protezione aumenta di quasi il doppio»

«Il team per la gestione dell’epidemia del ministero della salute israeliano raccomanda di consentire una quarta dose del vaccino anti-Covid ai maggiori di 18 anni, a condizione che siano trascorsi 5 mesi dalla data di guarigione o della terza vaccinazione». Lo ha affermato Dror Eydar, ambasciatore d’Israele in Italia, intervistato dell’emittente radiofonica New Sound Level fm90, annunciando che si valuta l’abolizione del green pass nel Paese.

«Gli esperti - ha sottolineato - hanno spiegato che i risultati mostrano che la protezione contro le infezioni aumenta di quasi il doppio rispetto alle persone vaccinate con tre dosi, e da tre a cinque volte la protezione dalla malattia grave, quindi il miglior consiglio che posso darvi in base alla nostra esperienza è "andate a vaccinarvi"».

Oggi, ha aggiunto, «la variante Omicron richiede un nuovo modo di pensarla e affrontarla poiché prevediamo una tendenza globale di infezione di massa. Voglio essere ottimista e usare le parole dei nostri esperti che ritengono che l’infezione, perlopiù senza sintomi gravi, sia l’inizio della fine dell’epidemia. Posso incoraggiarvi dicendovi che in Israele, nonostante le infezioni di massa, oggi i genitori e i bambini nelle scuole non soffrono più per le restrizioni severe, infatti si sta valutando la possibilità di abolire il Green Pass».

«Il virus ci ha fatto conoscere l’isolamento, ha separato le persone e le ha confinate nelle proprie case, l’umanità ha capito che questo virus deve essere affrontato con mezzi scientifici e con la solidarietà e l’unità, e con l’idea che siamo tutti sulla stessa barca e di fronte alla stessa minaccia globale. Israele - ha proseguito l’ambasciatore - che ha guidato la lotta contro la pandemia, collabora con paesi di tutto il mondo, e in particolare con l’Italia: abbiamo tenuto incontri settimanali con i rispettivi ministeri della salute in cui ci siamo scambiati informazioni e abbiamo imparato l’uno dall’altro, e anche collaborato alla ricerca. Abbiamo ad esempio organizzato una delegazione per l’assistenza medica in Piemonte, e abbiamo donato agli ospedali attrezzature avanzate per la disinfezione delle mani prima degli interventi chirurgici. Contro la variante Omicron oggi stiamo donando agli ospedali dispositivi di protezione, respiratori, misuratori, dispositivi di stoccaggio».

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