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Trattative in stallo

Medici di base contro la Regione: è stato di agitazione

di Piero Erle
«Ci offrono solo 7 ore pagate a un impiegato per ogni camice bianco». La replica: «Vi siete ritirati dal tavolo a inizio trattativa»
Stato di agitazione per i medici di base Fimmg
Stato di agitazione per i medici di base Fimmg
Stato di agitazione per i medici di base Fimmg
Stato di agitazione per i medici di base Fimmg

«Alle nostre analisi e alle nostre proposte, ripetutamente avanzate, non sono seguiti segnali di apertura. Solo silenzio. Per questo, di recente, la Fimmg Veneto ha abbandonato il Tavolo negoziale per il rinnovo dell’Accordo integrativo regionale (Air), il cui ultimo testo, lo ricordiamo, risale al 2005! Per questo, seppur a malincuore, per la terza volta in pochi anni, il sindacato si vede costretto a proclamare lo stato d’agitazione».

È il comunicato con cui Maurizio Scassola, segretario regionale del sindacato più rappresentativo dei medici di base veneti, annuncia la nuova rottura con la Regione.

Il problema del personale

Il fulcro del problema, a scorrere la nota di Fimmg, non sono tanto i medici ma l’aiuto di impiegati che dovrebbero assisterli nel gestire i loro studi. La Fimmg proponeva alla Regione di ricevere la cifra che serve a pagare 14 ore settimanali «per ogni medico di medicina generale per il personale amministrativo», e invece nella bozza di proposta di accordo Air giunta da palazzo Balbi a inizio dicembre ne sono state offerte la metà: sette ore.

E Scassola sbotta: «Una proposta deludente che non risponde ai reali bisogni della popolazione: per una seria riorganizzazione delle cure territoriali la Regione Veneto dimostra, purtroppo, assenza di programmazione e di idee. È un affronto al buon senso e una chiara dimostrazione di non aver compreso le criticità e di non volere proseguire nelle trattative».

Se si vuole attuare la prevista riorganizzazione degli studi dei medici di base «bisogna mettere i medici di famiglia, specie i giovani medici neo inseriti e i colleghi in formazione, nelle condizioni di lavorare in sicurezza e dignitosamente, con personale amministrativo e infermieristico adeguatamente formato per svolgere compiti e funzioni sempre più complessi».

La replica della Regione

Anche il Pd va all’attacco chiedendo un Consiglio regionale straordinario perché ad esempio per le famose medicine integrate di gruppo «l’obiettivo del raggiungimento del 75% dell’offerta complessiva è fermo ad appena il 22%».

L’assessore regionale alla sanità Manuela Lanzarin replica con una lunga nota al sindacato dei medici: «Accusare la Regione di assenza di impegno programmatorio mi sembra profondamente ingiusto da parte della Fimmg alla quale, nonostante tutto, rinnovo la disponibilità della Regione a trattare e ragionare sulle questioni aperte. Disponibilità che non sembra avere, al momento, la Fimmg, per un confronto su una reale riorganizzazione delle attività della medicina generale, aldilà delle dichiarazioni d’intenti».

Lanzarin bolla come «non costruttiva ad esempio la decisione di abbandonare fin dall’inizio del confronto a dicembre il Tavolo negoziale, proprio nella fase di avvio della discussione che riguardava anche il tema del personale di supporto, sia infermieristico che di studio, che non è stato possibile analizzare in modo approfondito senza la presenza dell’interlocutore Fimmg a due incontri che sarebbero stati preziosi».

C’è una questione di risorse e «avevamo comunque proposto - sottolinea l’assessore - un incremento come base della trattativa, per adeguare il contributo della medicina generale a fornire una medicina del territorio al passo con i bisogni dei cittadini».

La piattaforma negoziale bocciata da Fimmg «aveva avuto la condivisione nella sua impostazione da parte di tutte le organizzazioni sindacali. È basata sui principi di equità, accessibilità e prossimità alle cure». L’obiettivo è spingere per una forma di lavoro coordinato tra medici di base, per i soldi necessari si può guardare al Pnrr ma «l’assenza al Tavolo di negoziazione di Fimmg non ha reso possibile affrontare anche il tema». 

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