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Lo studio

Mangiare tante verdure mantiene il cervello più giovane (anche di 19 anni)

Lo studio ha esaminato gli effetti di due diete simili, Mind e mediterranea, la quale raccomanda il consumo di verdura, frutta e tre o più porzioni di pesce a settimana
Una coppia di anziani circondata da verdure
Una coppia di anziani circondata da verdure
Una coppia di anziani circondata da verdure
Una coppia di anziani circondata da verdure

Diete ricche di verdure a foglia verde e altri ortaggi, frutta, cereali integrali, olio d’oliva, fagioli, noci e pesce mantengono di molti anni più giovane il cervello riducendo la formazione dei segni tipici dell’Alzheimer (placche di peptide beta-amiloide e grovigli tau). Infatti le persone che seguono questo tipo di diete presentano un minor numero di questi segni rispetto alle persone che non seguono tali diete e il loro cervello è più giovane di almeno 4 anni fino a un massimo di 19 rispetto ai coetanei con diete insalubri.

Lo rivela uno studio pubblicato sulla rivista Neurology. Lo studio ha esaminato gli effetti di due diete simili, MIND e mediterranea; quest’ultimo raccomanda il consumo di verdura, frutta e tre o più porzioni di pesce a settimana, mentre la MIND privilegia le verdure a foglia verde come spinaci, cavolo e i frutti di bosco rispetto agli altri tipi di frutta. È emerso che «il solo consumo di più di sei porzioni di verdure a foglia verde a settimana o l’evitare cibi fritti, si associa a un minor numero di placche nel cervello, simile a un ringiovanimento di circa quattro anni», spiega Puja Agarwal della RUSH University di Chicago.

Lo studio ha coinvolto 581 persone (età media 84 anni) che hanno accettato di donare il proprio cervello alla morte e hanno compilato questionari alimentari annualmente. I ricercatori hanno esaminato il cervello dei partecipanti per determinare la quantità di placche amiloidi e grovigli tau tipici delle persone con Alzheimer e anche i questionari alimentari, classificando la qualità della dieta di ciascuno con un punteggio da zero a 55, tanto più alto quanto migliore era la dieta. È emerso che, a parità di età, sesso, istruzione, e altri fattori, le persone con i punteggi più alti per l’aderenza alla dieta mediterranea avevano una quantità media di placche e grovigli nel cervello simile a quella di individui di 18 anni più giovani rispetto a quelli con punteggi più bassi.

I ricercatori hanno anche scoperto che le persone che seguivano fedelmente la dieta MIND avevano una quantità media di placche e grovigli simile a quella di individui di 12 anni più giovani rispetto a quelli con il punteggio più basso. Infine, chi mangiava le quantità più elevate di verdure a foglia verde, ovvero sette o più porzioni a settimana, aveva quantità di placca nel cervello corrispondenti a quasi 19 anni in meno rispetto a chi ne mangiava di meno, una porzione o meno a settimana.

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