«Offrire il vaccino dai 60 anni è una decisione di sanità pubblica giusta», secondo il direttore generale dell’Aifa Nicola Magrini, intervistato da Repubblica: «Sappiamo - dice - che c’è grande circolazione del virus e che i vaccini somministrati da più di 4 o 5 mesi perdono in parte l’efficacia, sia per il passare del tempo che per l’arrivo delle varianti. Chi ha più di 60 anni o è immunodepresso può aumentare la protezione con un nuovo richiamo, se non ha avuto infezione recente».
Assicura, con riferimento al 2022, che «tre vaccinazioni in un anno sono ben tollerate. È meglio un vaccino in più di una malattia, soprattutto oltre i 60 anni. Non ci sono proprio dubbi». Quanto alla nuova campagna di vaccinazione, sottolinea che «le aziende hanno già le linee di produzione pronte per i nuovi vaccini duplici aggiornati con Omicron. Una volta ottenute le autorizzazioni, prevediamo all’inizio di settembre, i nuovi vaccini saranno consegnati in 2-3 settimane. Le Regioni potrebbero essere pronte diciamo dal 1 ottobre, vaccinando negli hub e con i medici di famiglia. Per ora pensiamo di raccomandare il nuovo vaccino al di sopra dei 60 anni. I più giovani, se vorranno, potranno comunque farlo. Non ci sarà obbligo vaccinale, e nemmeno il Green Pass».