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Lo studio

La ricerca veronese: un bimbo su tre è obeso o in sovrappeso (e la pandemia ha influito)

Quasi un bambino italiano su tre (30%) è obeso o in sovrappeso con una tendenza aggravata dalla pandemia, dove i lunghi periodi trascorsi in casa hanno portato ad aumentare il consumo di cibi spazzatura e bevande zuccherate e a ridurre l’attività fisica, con più ore passate davanti alla tv e al pc. È quanto emerge da un’analisi della Coldiretti, diffusa in occasione della Prima festa dell’educazione alimentare nelle scuole. I lockdown e le misure di prevenzione con la chiusura a più riprese delle scuole, secondo la Coldiretti, hanno impattato pesantemente sulla salute dei minori ancor più che sugli adulti, che sono riusciti invece ad assorbire meglio i problemi causati dalla permanenza forzata tra le mura domestiche.

Il risultato, secondo uno studio dell’Università di Buffalo in collaborazione con l’Università di Verona, è che bambini e adolescenti si sono trovati a consumare un pasto in più, spesso a base di cibi spazzatura e bibite gassate, ad aver ridotto il consumo di frutta e verdura, incrementando di 5 ore il tempo passato davanti allo schermo tra televisione, internet, videogiochi e didattica a distanza. Ridotta anche l’attività fisica, soprattutto per i minori che vivono nei grandi centri urbani e che nella maggior parte dei casi non hanno avuto a disposizione lo «sfogo» di un giardino o uno spazio verde. Con l’isolamento indotto dal Covid, conclude la Coldiretti, a preoccupare sono anche i 2,3 milioni di adolescenti che si trovano a fare i conti con i disturbi dell’alimentazione, in una situazione che la pandemia ha sicuramente contribuito a rendere più grave.

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