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L'intervista all'infettivologa

Tacconelli: «Per uscirne diagnosi precoci e monoclonali. E proteggere i più fragili»

L’esperta Evelina Tacconelli è direttrice di Malattie infettive dell’AouiSempre a rischio Nonostante i vaccini gli anziani vanno sempre protetti dal virus
L’esperta Evelina Tacconelli è direttrice di Malattie infettive dell’AouiSempre a rischio Nonostante i vaccini gli anziani vanno sempre protetti dal virus
L’esperta Evelina Tacconelli è direttrice di Malattie infettive dell’AouiSempre a rischio Nonostante i vaccini gli anziani vanno sempre protetti dal virus
L’esperta Evelina Tacconelli è direttrice di Malattie infettive dell’AouiSempre a rischio Nonostante i vaccini gli anziani vanno sempre protetti dal virus

Continuare a difendere i fragili. Con l'estate e la fine delle scuole, si apre la stagione della vita serale, delle feste e delle vacanze. E rimane così il rischio, soprattutto per i più giovani, di diventare non tanto vittime del contagio, ma veicolo. Da qui l'appello dell'infettivologa Evelina Tacconelli, direttrice di Malattie infettive dell'Azienda ospedaliera universitaria integrata di Verona.

«È difficile tenere i giovani lontani dalla vita normale, per questo diventa indispensabile avere un atteggiamento protettivo verso chi non ha potuto vaccinarsi e verso i più fragili. Chi, tra questi ultimi, ha un nipote che ha una vita serale e va con gli amici, dovrà portare la mascherina. Il quindicenne non abbracci il nonno. Insomma, serve un senso di protezione minimo».

Il virus rimane È la condizione necessaria nella bilancia tra vantaggi e vantaggi correlata alle riaperture. «Perché il virus non è debellato», ricorda Tacconelli, «e la situazione in Israele e Inghilterra, pur con una grande copertura vaccinale, ce lo dimostra. In Israele si vive il problema dei positivi da ritorno dai viaggi e nelle scuole hanno reintrodotto distanziamento e mascherina». Questa volta saranno soprattutto giovani e viaggiatori a essere a rischio di maggior contagio. Ma non sarà un problema per loro, quanto sempre per le categorie più fragili: «Quella giovane è una popolazione meno a rischio e che non avrà i problemi delle nostre categorie fragili delle prime due ondate della pandemia. Il problema sarà piuttosto quello di avere tanti cluster attraverso cui il virus potrà arrivare a chi ha meno difese. Per questo sarà necessario proteggere i fragili. Mentre la politica avrà il compito di far seguire le varianti, individuarle e controllare i cluster. Non sarà l'estate dell'anno scorso, tuttavia tra turisti che partono e arrivano sarà difficile tenere la situazione sotto controllo», continua ancora la professoressa Tacconelli.

«Diventa necessario quindi fare diagnosi precoci, circoscrivere i focolai, difendere i deboli e trattare le persone contagiate con anticorpi monoclonali. Insomma occorrerà ridurre il rischio di trasmissione del virus».

 

Europei, che rischio Operazione non facile ora che tutte le attività sono aperte e i luoghi di aggregazione sono presi d'assalto come è normale nella stagione estiva, dai locali all'aperto alle piscine, dai cinema esterni agli stadi. «Il virus è a trasmissione aerea quindi si trasmette di più in una stanza chiusa, mentre lo stare fuori riduce la possibilità di contagio. Certo, però, che se siamo in 500 in una festa a bordo vasca... O in uno stadio gremito. Con gli Europei, ad esempio, i contagi voleranno in tutta Europa».

 

Anche ai più giovani Per i giovani, poi, c'è la possibilità del vaccino aperta questo mese anche ai minorenni dai 12 anni in su.

Una scelta che non deve essere superficiale, soprattutto per i più giovani, ricorda l’infettivologa diventata punto di riferimento nella lotta al Covid: «Sono favorevole alla vaccinazione perché protegge il singolo e la comunità, quindi ha un significato sociale. I giovani sono soggetti che raramente incorrono in gravi effetti collaterali, la decisione di vaccinarli però va presa in famiglia con attenzione e consultando il medico che faccia un'anamnesi accurata e indichi se ci sono patologie sottostanti, per essere sicuri che non ci siano controindicazioni». •.

 

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Maria Vittoria Adami

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