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Salute

Gli esperti: ritorno massiccio dell'influenza, ecco perché. Aumentano i casi di covid, ma sono più leggeri

I dati del dipartimento di malattie Infettive e Tropicali del Sacro Cuore di Negrar
Un bambino a letto con l'influenza
Un bambino a letto con l'influenza
Un bambino a letto con l'influenza
Un bambino a letto con l'influenza

Nel 2021 su 44.676 tamponi molecolari effettuati era stato riscontrato un solo caso di virus influenzale. Quest’anno siamo già a quota 437 su 12.854 tamponi. Sono i numeri che arrivano dal Laboratorio di Microbiologia del dipartimento di Malattie infettive e tropicali dell’Istituto Sacro Cuore Don Calabria di Negrar, diretto dalla dottoressa Francesca Perandin.

 

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L'incidenza dell'influenza

L’incidenza del virus influenzale è passata dallo 0,002 per cento dell’anno scorso al 3,4 per cento di questi ultimi mesi, tra metà ottobre e il 15 dicembre, come risulta dai dati estrapolati dal coordinatore della diagnostica molecolare Fabio Formenti.

I tamponi multiplex, che vengono effettuati a chiunque si sottopone a test molecolare a Negrar da metà ottobre alla fine della stagione influenzale, sono in grado di rilevare infatti la presenza del Sars-Cov2, del virus dell’ influenza e del virus respiratorio sinciziale.

 I dati confermano quanto evidenziato dal Sistema di sorveglianza epidemiologica delle sindromi influenzali in Italia. La stagione influenzale ha avuto nelle ultime settimane una rapida e precoce impennata rispetto agli anni precedenti, in cui la circolazione del virus SarsCov-2 aveva soppiantato la presenza dell’ influenza.

 

Cos'è cambiato dallo scorso anno

«Grazie all’utilizzo delle mascherine, negli ultimi due anni il virus dell’ influenza era circolato poco», commenta Federico Gobbi, direttore delle Malattie Infettive e Tropicali del Sacro Cuore di Negrar. «Ora che stiamo tornando a una vita normale, con meno protezioni, l’ influenza è esplosa, proprio perché la popolazione, dopo due anni, tende a essere meno immune, e ciò vale soprattutto per i bambini piccoli, che non l’avevano mai incontrata».

Il picco, però, deve ancora arrivare. «Ci aspettiamo un ulteriore aumento di casi fino a dopo Natale», anticipa Gobbi. «Il vaccino? Sicuramente aiuta a ridurre la gravità dell’ influenza. Non impedisce di prenderla, ma può essere di grande aiuto soprattutto per gli anziani e per le persone fragili».

 

Il covid

Se il virus dell’ influenza si fa sentire, e in modo alquanto virulento, il Covid 19 non ha perso la sua contagiosità. Anzi, confrontando i dati con quelli del 2021, la percentuale di casi positivi è raddoppiata, passando dal 5,6 per cento dello scorso anno al 10,8 per cento del 2022, a fronte di circa 38mila tamponi in meno effettuati nell’arco di tutto il 2022.

Ciò anche perché quest’anno la ricerca molecolare di Sars-Cov2 riguarda soprattutto chi presenta già sintomi clinici e, non, ad esempio chi ha avuto contatti con persone positive.

 

Come si distingue l'influenza dal covid?

Distinguere l’ influenza dal Covid è difficile. «Due anni fa il Covid era come un uragano con forza 5, mentre ora si ferma al livello 1 o 2: è sempre presente ma combina meno danni di prima», prosegue direttore delle Malattie Infettive e Tropicali del Sacro Cuore di Negrar.

«Distinguerlo dalla semplice influenza è quasi impossibile, perché i sintomi sono molto simili. Quando si è in presenza di una sindrome respiratoria con febbre o tosse, dunque, è opportuno fare un tampone per dare un nome e un cognome alla patologia».

Un dato positivo è invece la minor incidenza dei casi di virus respiratorio sinciziale, principale causa della bronchiolite, una malattia particolarmente critica per i bambini più piccoli. Se nel 2021 i casi erano stati 670, concentrati soprattutto nel periodo settembre-ottobre del 2021 (sempre sulla base dei tamponi multiplex analizzati dal Laboratorio di Microbiologia di Negrar), quest’anno si è fermi a 53 (1,5 per cento contro lo 0,4 per cento di quest’anno). .

Manuela Trevisani

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