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LA PROTESTA

I medici di base e il caro bollette: «Oggi visite a lume di candela»

In ambulatorio riceveranno i pazienti a luci spente: contestazione soft per non penalizzare gli assistiti
Medici di base: oggi visite a lume di candela come azione simbolica
Medici di base: oggi visite a lume di candela come azione simbolica
Medici di base: oggi visite a lume di candela come azione simbolica
Medici di base: oggi visite a lume di candela come azione simbolica

Ridotti al lumicino dalle spese, visiteranno a lume di candela. È la protesta dei medici di base veronesi che, non potendo chiudere i loro ambulatori lasciando gli assistiti senza dottore, hanno deciso di inscenare una protesta particolare, messa in atto in tutto il Veneto e a livello nazionale in questi giorni dalla Fimmg, la Federazione dei medici di medicina generale.

Oggi, 15 dicembre 2022, svolgeranno le visite ambulatoriali a luci spente, illuminando le stanze con le sole candele. Sottolineano così le condizioni critiche in cui lavorano legate non solo alla mole di lavoro, ma anche alle bollette degli ambulatori di luce e gas triplicate. Per queste ultime i medici non hanno ricevuto sostegni. «Esclusi dal ristoro per dipendenti pubblici e dall’ultimo decreto aiuti, siamo passati da eroi della pandemia al dimenticatoio», attacca Giulio Rigon, segretario provinciale della Fimmg, accodandosi all’iniziativa nazionale «Mmg al lume di candela». «Ancora una volta», prosegue, «la medicina di famiglia viene ignorata nei provvedimenti in discussione a sostegno delle imprese e degli studi professionali per sopperire ai costi del caro energia e dell’inflazione».

Categoria dimenticata dal «ristoro»

Oltre a essere stata dimenticata nei provvedimenti dedicati al ristoro dei dipendenti pubblici, per i quali è stata prevista un’indennità una tantum per il 2023, come anticipo sul prossimo contratto, è stata esclusa anche dai provvedimenti del decreto Aiuti quater a favore delle imprese. «Probabilmente», continua Rigon, «non è ancora chiaro che il medico di famiglia è un libero professionista convenzionato, assimilabile a una piccola impresa, e come tale tutti gli oneri di gestione del proprio studio professionale sono a suo carico, compreso il personale amministrativo e infermieristico. Non si comprende allora perché escluderlo dai provvedimenti che prevedono agevolazioni per le imprese dal momento che, al contrario di altri professionisti che operano con partite Iva e con costi di gestione a proprio carico, il medico non possa adeguare le tariffe delle sue prestazioni ai costi sostenuti, essendo un servizio pubblico regolamentato da una convenzione con il Servizio sanitario nazionale». La convenzione, tra l’altro, è ferma al 2018.

Protesta senza ridurre il servizio

La Fimmg protesterà a lume di candela, dunque, evitando sistemi più radicali che, in questo momento di picco dell’influenza e recrudescenza della pandemia, sarebbero contrari al senso di responsabilità verso i cittadini assistiti, spiega. «Chiediamo che ci venga riconosciuto un ristoro, le spese di gestione degli studi sono a nostro pieno carico e sono sempre più onerose», conclude Rigon. «La Fimmg vuole dare un segnale a tutte le forze politiche, locali e nazionali, che in questo momento stanno discutendo la prossima legge di bilancio. Siamo al lumicino, si intervenga prima che la medicina generale si spenga e con lei il Sistema sanitario nazionale». •.

Maria Vittoria Adami

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