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Finanziamento da 3 milioni

Giovani e disagio psicologico post pandemia: dalla Regione quasi 600mila euro a Verona

Una parte dei nuovi fondi è destinato alle attività delle Unità Funzionali Distrettuali Adolescenti – UFDA
Il disagio giovanile legato alla pandemia si sta acuendo
Il disagio giovanile legato alla pandemia si sta acuendo
Il disagio giovanile legato alla pandemia si sta acuendo
Il disagio giovanile legato alla pandemia si sta acuendo

In arrivo dalla Regione Veneto oltre 3 milioni di euro da destinare al disagio psicologico causato dalla pandemia agli adolescenti e alle famiglie

La Giunta regionale, infatti, su proposta dell’assessore alla Sanità e alle Politiche sociali, Manuela Lanzarin, ha deliberato il finanziamento complessivo di 3.110.048 euro per l’attività delle Unità Funzionali Distrettuali Adolescenti – UFDA.  Il finanziamento appena approvato (che segue quello di 2.274.172 euro che ha accompagnato l’avvio delle unità) è destinato nella misura di 1.065.812 ai servizi territoriali e ospedalieri di Neuropsichiatria infantile e dell’adolescenza e di 2.044.236 euro al reclutamento straordinario di psicologi.

Nel Veronese quasi 600mila euro

Sarà così ripartito tra le varie aziende sanitarie sulla base della popolazione residente alla fine del 2022:

  • Ulss 1 Dolomiti: 127.538,13 euro;
  • Ulss 2 Marca Trevigiana: 562.265,86 euro;
  • Ulss 3 Serenissima: 394.106,66 euro;
  • Ulss 4 Veneto Orientale: 144.611,43
  • Ulss 5 Polesana: 148.916,46 euro;
  • Ulss 6 Euganea: 594.067,36 euro;
  • Ulss 7 Pedemontana: 231.320,29 euro;
  • Ulss 8 Berica: 314.689,09 euro;
  • Ulss 9 Scaligera: 592.532,72 euro.

Adolescenti, i più colpiti a livello psicologico dalla pandemia

«Con questo provvedimento continuiamo nella serie di interventi a sostegno delle famiglie che ha scandito questi ultimi due anni contrassegnati dal contagio da Coronavirus – sottolinea l’assessore Lanzarin –. La fascia di età compresa nell’adolescenza, come si evince da tutte le ricerche anche internazionali, sembra essere la più colpita dagli effetti delle restrizioni della pandemia e dal lungo lockdown. La Regione ha dato una risposta con la definizione e il finanziamento di questi servizi. Le forme di disagio emerse con la pandemia, infatti, assumono caratteristiche di complessità e richiedono una gestione specifica a causa dei tanti fattori concomitanti in cui è manifestata la sofferenza e per la grande variabilità delle stesse problematiche»

Quasi 23mila giovani seguiti nei primi sei mesi di quest'anno

«Le UFDA – prosegue l’assessore – sono ormai divenute un punto di riferimento importante per i giovani, le famiglie e le scuole. Nel primo semestre di quest’anno, nelle 6 aziende sanitarie che hanno avviato il servizio, su un totale di 22.764 giovani tra i 12 e i 24 anni, pari al 3,8%, presi in carico dai servizi sociosanitari, 662 lo sono stati dalle UFDA. Ora il servizio copre tutto il territorio regionale in 9 Ulss».

Per l'assessore, il servizio «si sta rivelando strategico perché consente di intervenire in maniera precoce e, come prevede la letteratura scientifica, consente di prevenire l’acuirsi di forme patologiche complesse e croniche, evitando così che disagi in incubazione e non riconosciuti possano evolvere in patologie di rilevanza psichica o sociale». 

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