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LA ricorrenza

Giornata mondiale senza tabacco: a Verona fuma una persona su cinque

31 maggio, «Giornata mondiale senza tabacco». L’iniziativa, promossa dall’Organizzazione mondiale della sanità, intende esortare le persone, in tutto il pianeta, a non lasciarsi «intrappolare» dal vizio che provoca, ogni anno, un numero impressionante di morti: oltre 90mila solo in Italia
Fumo di sigaretta
Fumo di sigaretta
Fumo di sigaretta
Fumo di sigaretta

Oggi, 31 maggio, è la «Giornata mondiale senza tabacco». L’iniziativa, promossa dall’Organizzazione mondiale della sanità, intende esortare le persone, in tutto il pianeta, a non lasciarsi «intrappolare» dal vizio che provoca, ogni anno, un numero impressionante di morti: oltre 90mila solo in Italia.

 

Le iniziative a Verona

Anche Verona risponde all’appello dell’Oms e organizza, durante tutta la giornata di oggibanchetti tematici negli ospedali di Borgo Trento (al Polo Confortini) e di Borgo Roma (nella hall). Gli operatori del Serd (servizio per le dipendenze) dell’Azienda ospedaliera fanno sensibilizzazione e distribuiscono agli interessati un giornalino con tutte le informazioni utili a chi, fumatore, voglia essere accompagnato e aiutato lungo il percorso per dare finalmente un «taglio» alle sigarette.

Spiega il responsabile del Serd, specialista in Medicina delle dipendenze, Fabio Lugoboni: «Chiunque voglia liberarsi dal vizio del fumo, a Verona trova una non comune rete di servizi di supporto. Perciò possiamo dirci fortunati e avvantaggiati rispetto ad altre città in cui la rete è meno capillare. Gli sportelli anti-fumo si trovano nelle sedi dell’Ulss a Verona, Soave, Bussolengo, Legnago, Villafranca e Zevio».

«Vale la pena rivolgersi a questi centri», sottolinea Lugoboni, «perché la maggior parte di coloro che vorrebbero smettere di fumare, ma ci provano da soli, senza un aiuto esterno, fallisce nell’intento. A volte, accanto alla buona volontà, serve anche un supporto farmacologico. E – ripeto – Verona è molto forte in quest’ambito, grazie anche alla collaborazione tra istituzioni sanitarie e farmacisti».

 

Quanti veronesi fumano

Un po’ di numeri per inquadrare il fenomeno: la nostra città, in quanto a numero di cittadini fumatori, è in linea con la media nazionale, che vede un po’ più del 20 per cento della popolazione legato quotidianamente al «rito» della sigaretta. Complessivamente, in Italia, i fumatori assidui sono 12 milioni: un numero che si mantiene pressoché invariato nel tempo da almeno quindici anni.

Le ricadute di una duratura dipendenza, come spiega ancora lo specialista Lugoboni, «sono innanzitutto oncologiche. Più di un terzo delle morti fumo-correlate è causato da tumori, non solo all’apparato respiratorio ma anche, per esempio, all’esofago, alla vescica… Organi che non si immaginerebbero correlati al problema. La seconda causa di morte da fumo è di tipo cardiocircolatorio e solo la terza, contrariamente a quanto si potrebbe pensare, di tipo respiratorio».

«Ancora troppe persone sono dipendenti dal fumo, fra cui molti giovani. Basti pensare che le morti correlate sono, in Italia, oltre 90mila all’anno. Un numero davvero spaventoso, che però fa assai meno scalpore, per esempio, dei circa 300 decessi annui provocati da overdose di sostanze stupefacenti. Questi sono dati ufficiali raccolti dagli osservatori sanitari; non è “terrorismo”».

«Perciò», conclude Lugoboni, «senza voler spaventare o rimproverare nessuno, oggi siamo negli ospedali cittadini semplicemente per dire che la sanità veronese è presente al fianco di chiunque voglia provare a smettere di fumare. Gli strumenti esistono, anche a livello farmacologico, e sono efficaci, a basso costo e con poche controindicazioni. Vale la pena tentare».

 

Lorenza Costantino

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