Riflettori accesi su una malattia cronica, subdola e devastante come l’endometriosi che in Italia colpisce 3 milioni di donne, le quali spesso devono aspettare anni per ottenere una diagnosi. Mentre la loro vita diventa un inferno.
Marzo è il mese della consapevolezza dell’endometriosi e tra le attività messe in programma da Ape-Associazione progetto endometriosi ci saranno su Facebook e Youtube dirette on line dedicate ogni volta a uno specialista diverso.
Stasera, lunedì primo marzo, si parla live dalle 21 di adenomiosi con il dottor Stefano Scarperi, responsabile clinico e referente del Centro Endometriosi e del Dolore pelvico cronico all’Azienda universitaria integrata di Verona. L’adenomiosi è una patologia benigna e come l’endometriosi è una malattia estrogeno dipendente, comune tra le donne tra i 35 e i 50 anni, in cui il tessuto ghiandolare dell’endometrio è presente all’interno del miometrio. È diversa dall’endometriosi, però, pur avendo molti aspetti comuni e sintomi molto simili: il dolore mestruale, il dolore pelvico cronico o ricorrente, la dispareunia. Inoltre le due patologie sono spesso associate e, almeno in alcuni casi, l’adenomiosi uterina deriva da un’infiltrazione uterina dall’esterno, cioè dall’endometriosi profonda del Douglas o del setto retto-vaginale. Insieme al dottor Scarperi si parlerà anche delle novità nel trattamento della malattia.
Modera la presidente di Ape, Annalisa Frassineti, alla guida del gruppo di donne che continua a fare formazione per creare consapevolezza e migliorare la qualità di vita delle pazienti, oltre che fornire sostegno e conforto. “L’incontro vuole far luce su un problema che tante donne hanno” spiegano le organizzatrici “ma che a oggi non ha cure risolutive e può portare ad avere dolori lancinanti oltre che essere una delle cause di infertilità”.