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Il nuovo piano dell'Ulss 9

Sanità, 19 «case di comunità» per esami e visite nel Veronese: ecco dove sono

Altri ventisei centri più piccoli completeranno una rete di 45 strutture per le lungodegenze o per i ricoveri post fase acuta
La conferenza stampa dell'Ulss 9
La conferenza stampa dell'Ulss 9
Case comunità - Servizio Telearena

Il traguardo è fissato per marzo 2026. Ma la mappa da seguire per l’assistenza sanitaria territoriale del futuro è già delineata. Quella legata alle case di comunità e ai centri che sgraveranno gli ospedali per acuti da una serie di incombenze e daranno, si spera, una risposta più capillare e vicina a una popolazione (tra l’altro sempre più anziana) che fatica ad avere un’assistenza immediata o – attuale emergenza – a trovare un medico di base.

 

Il nuovo piano dell'Ulss

L’Ulss9, stamattina, ha illustrato il nuovo piano di assistenza territoriale, finanziato per la maggior parte dal Pnrr, con le diciannove case di comunità distribuite tra città e provincia e altri ventisei centri più piccoli che completeranno una rete di 45 strutture che saranno, inoltre, affiancate agli ospedali di comunità, per le lungodegenze o per i ricoveri post fase acuta.

Le case di comunità, più diffuse e numerose degli ospedali, raduneranno nello stesso edificio una serie di servizi: sarà sempre presente un medico di medicina generale, affiancato da un infermiere e da personale amministrativo per le incombenze burocratiche. L’Infermiere si muoverà anche sul territorio. Novità che piace molto ai Comuni sarà la presenza di un assistente sociale nelle case di comunità, che farà da tramite tra i sindaci, che spesso raccolgono le istanze e le emergenze dei cittadini, e i servizi sociali. E ancora ci saranno spazi per ambulatori e specialisti, per la diagnostica e per il centro prelievi e tutto ciò che riguarda l’assistenza di cui hanno bisogno i cittadini.

 

Dove sono le case di comunità

Le case di comunità in città saranno quattro: a Marzana, in via del Capitel e in via Campania, oltre a quella in autofinanziamento della Città di Verona. In provincia, nell’Est Veronese le ospiteranno Cologna Veneta, Montecchia di Crosara, San Giovanni Lupatoto, Tregnago, San Bonifacio, Colognola ai Colli e Zevio.

Nella Bassa, Legnago, Nogara e Cerea. Nell’Ovest a Bussolengo, Caprino, Isola della Scala, Valeggio e Villafranca.

Quasi tutte saranno finanziate con i fondi del Pnrr, non solo per l’ambito strutturale ed edilizio, ma anche per le dotazioni tecnologiche. In particolare, all’Ulss9 Scaligera sono stati assegnati 56 milioni di euro.

Alcune case sorgeranno in edifici già dell’Ulss9 o in strutture dismesse che saranno ristrutturate. Altre saranno costruite ex novo. Per ora sono tutte a una fase progettuale iniziale. L’unica in fase esecutiva, perché legata a un particolare intervento, è quella di Villafranca. Alcune però, per gradi e con il trasferimento di alcuni servizi, potranno già essere abbozzate nel primo semestre del 2023. Tutte, invece, dovranno essere attivate entro marzo 2026. È la scadenza entro la quale dovranno essere attivati anche gli ospedali di Comunità di Marzana, Nogara, Bussolengo, Caprino, Isola della Scala e Malcesine, che andranno ad aggiungersi a quelli attivati di San Bonifacio, Bovolone e Valeggio.

Ogni distretto dell’Ulss9 avrà, infine, una centrale operativa che coordinerà case di comunità, grandi e piccole, e ospedali di comunità. Le due in città saranno in via Del Capitel e alla Città di Verona. E poi a San Giovanni Lupatoto e San Bonifacio, Legnago e Cerea, Bussolengo e Valeggio.

Maria Vittoria Adami

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