<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=336576148106696&amp;ev=PageView&amp;noscript=1">
la giornata nazionale

Disturbi alimentari in aumento anche a Verona: «Dopo il Covid esplosione di baby-malati, casi di bimbi di 7 anni»

di Camilla Ferro
In Veneto ne soffrono 3.000 persone: sono un migliaio quelli che nella fase acuta vengono ricoverati in ospedale
Oggi è la giornata nazionale contro i disturbi del comportamento alimentare
Oggi è la giornata nazionale contro i disturbi del comportamento alimentare
Oggi è la giornata nazionale contro i disturbi del comportamento alimentare
Oggi è la giornata nazionale contro i disturbi del comportamento alimentare

Sempre di più e sempre prima. Sempre più i casi e sempre più bassa l’età di esordio della patologia. I disturbi del comportamento alimentare, dall’anoressia alla bulimia nervose fino al “binge eating“, colpiscono addirittura a 7 anni. A lanciare l’allarme, in occasione oggi, 15 marzo, della Giornata Nazionale del Fiocchetto Lilla, sono gli specialisti - neuropsichiatri infantili soprattutto - che denunciano una esplosione di baby-malati iniziata dopo il Covid.

I Dca affliggono 55 milioni di persone nel mondo e oltre 3 milioni in Italia: l’8-10 per cento delle ragazze e lo 0,5-1 percento dei ragazzi.

I Veneti che ne soffrono sono 3.000 e un migliaio sono quelli che, nella fase acuta di patologia, vengono ricoverati in ospedale o in centri dedicati.

«Questa Giornata», osserva il presidente della regione Luca Zaia, «è l’occasione per confermare che il Veneto non si gira dall'altra parte e affronta di petto il problema. I disturbi alimentari sono una patologia su cui è necessario intervenire con un modello clinico progressivo. Questo, da noi, è realtà», sottolinea il governatore, «perchè la nostra proposta di cura va dagli interventi ambulatoriali fino a livelli di trattamento progressivamente più intensivi e complessi, sulla scia di una tradizione che, oltre 20 anni fa a Portogruaro, ci ha visto primi in Italia ad avviare un Centro specializzato pubblico: da allora, oggi il Veneto dispone di una rete specifica di strutture in grado di dare risposte a 360 gradi alle giovani pazienti e alle loro famiglie».

Piaga sociale

«I disturbi alimentari si stanno profilando come una vera piaga sociale», ha aggiunto l'assessore alla Sanità Manuela Lanzarin che l’altro giorno, in occasione dell’inaugurazione del nuovo reparto di Neuropsichiatria Infantile dell’Azienda Ospedaliera Universitaria all’ospedale di Borgo Trento, passato da 6 a 16 posti letto, ha ricordato «l’importanza di avere hub di cura come questi, in cui anche i disturbi dell’alimentazione, le cui cause sono sia sociali sia legate al vissuto personale, vengono presi in carico nella fase della acuzie e poi, dopo le dimissioni, seguiti sul territorio».

Ha ricordato, Lanzarin, che «la sanità veneta è concentrata sul fronte dei Dca tramite la rete composta dai due centri regionali di Verona e Padova, da quelli provinciali delle Ulss 2 Marca Trevigiana, 4 Veneto Orientale e 8 Berica e tutta una serie di strutture distrettuali presenti in ogni azienda sanitaria. Soprattutto per quanto riguarda i giovani», ha concluso, «è necessario invitare le famiglie all'attenzione: i genitori dialogando, ascoltando e soprattutto osservando i figli, possono cogliere ogni singolo segnale di esordio di questi disturbi nervosi. Ripeto, succede già nell’infanzia, oltre che nell’adolescenza».

Le possibili cause

Tra le cause dei Dca situazioni di ansia, stress, pressioni sociali e modelli sbagliati che arrivano dai social. Alla base c’è una forte insicurezza e l’insoddisfazione, veicolata dalla visione di corpi ideali, rispetto al proprio. Si comincia già da bambine.

Suggerimenti