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Caos vaccini a Cremona, si presentano in 58 ma le dosi pronte sono 600. Il sistema Aria nel mirino

Cremona, disagi al sistema prenotazioni vaccini
Cremona, disagi al sistema prenotazioni vaccini
Cremona, disagi al sistema prenotazioni vaccini
Cremona, disagi al sistema prenotazioni vaccini

Erano solo 58 su circa 600 dosi disponibili le persone contattate da Aria che si sono presentate questa mattina all’hub di CremonaFiere per ricevere la vaccinazione anti covid ma, grazie alle convocazioni fatte direttamente dall’Atts Cremona, alle 12 sono state eseguite 133 vaccinazioni e, nel pomeriggio, se ne stanno aggiungendo altre.

 

«È del tutto inaccettabile questo malfunzionamento dovuto ad Aria Lombardia, così si rallenta la campagna vaccinale proprio nel momento in cui invece bisognerebbe accelerare», ha detto Claudia Balotta, uno dei medici volontari che si occupa in Fiera dell’anamnesi dei vaccinandi con l’ex sindaco.

 

Dopo l’ennesimo malfunzionamento del meccanismo di prenotazione delle vaccinazioni anti-Covid in Lombardia e le continue e ripetute critiche da parte delle minoranze al Pirellone, ora Aria Spa finisce anche nel mirino del 'fuoco amico', con le pesanti critiche a lei dirette dal vice presidente lombardo Letizia Moratti e dal consulente del presidente Fontana per la campagna vaccinale, Guido Bertolaso. Nata il primo luglio 2019 dalla fusione di tre società regionali, Arca (Centrale Acquisti regionale), Lispa (Lombardia Informatica) e Ilspa (Infrastrutture Lombarde), l’Agenzia Regionale per l’Innovazione e gli Acquisti aveva l’ambizione di diventare una digital company efficiente in grado di gestire le infrastrutture fisiche e digitali lombarde e gestire il ciclo degli acquisti della Regione.

 

Una società a capitale interamente pubblico in grado di far risparmiare alla Regione 1,6 milioni di euro nel 2019, con una riduzione di costi che, se non ci fosse stato il Covid, avrebbe toccato nelle previsioni quota 2 milioni nel 2020. Regista dell’operazione l’assessore regionale al Bilancio e responsabile di tutte le partecipate di Regione Lombardia, il leghista Davide Caparini, ingegnere bresciano vicino a Matteo Salvini.

 

A capo di Aria, in qualità di presidente siede l’ex numero uno di Lombardia Informatica, Francesco Ferri, politicamente vicino a Forza Italia, mentre fresco di nomina è il direttore generale della società, Lorenzo Gubian, arrivato ad agosto a sostituire Filippo Buongiovanni, coinvolto nello scandalo camici che ha riguardato anche i famigliari del governatore Attilio Fontana.

 

Sin dall’inizio della campagna vaccinale, l’intero sistema di prenotazioni gestito da Aria ha creato più di un problema ai cittadini: dagli sms non ricevuti dopo la prenotazione agli appuntamenti fissati a decine di chilometri di distanza rispetto al loro comune di residenza, fino ai casi dell’ospedale Niguarda, con 300 anziani convocati l’11 marzo ma non presenti nelle liste dei vaccinatori, e a quelli di ieri a Cremona, Como e Monza, con centinaia di dosi pronte ma sms non inviati.

 

Guido Bertolaso definì «una vergogna» proprio le code viste al Niguarda dovute agli «errori di Aria», provocando uno scontro interno con Caparini poi rientrato, con tanto di foto insieme pubblicata sui social. Di ieri, invece, l’attacco frontale ad Aria da parte di Letizia Moratti, che si è scagliata contro l’azienda, definendola inadeguata e «incapace di gestire le prenotazioni in modo decente».

 

«Chi ha sbagliato, pagherà» ha ripetuto anche oggi Matteo Salvini a proposito dei disguidi nella campagna vaccinazioni in Lombardia. Ed entro fine mese dovrebbe arrivare la soluzione con il passaggio al portale di Poste Italiane, scelto proprio da Letizia Moratti per sostituire Aria nella gestione delle prenotazioni, esautorando di fatto la società regionale.

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