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San Bonifacio

C’è Gaia, la sanità si affida all’intelligenza artificiale

di Zeno Martini
Il Poliambulatorio Igea di via Sorte a San Bonifacio la utilizza già dallo scorso settembre come supporto al lavoro di prenotazione della segreteria, con ottimi risultati e attiva 24 ore su 24, sette giorni su sette.
Centralino Alberto Lovato con alcune collaboratrici. Poi c’è Gaia, supporto artificiale diennefoto
Centralino Alberto Lovato con alcune collaboratrici. Poi c’è Gaia, supporto artificiale diennefoto
Centralino Alberto Lovato con alcune collaboratrici. Poi c’è Gaia, supporto artificiale diennefoto
Centralino Alberto Lovato con alcune collaboratrici. Poi c’è Gaia, supporto artificiale diennefoto

L’intelligenza artificiale sta entrando sempre più nella vita quotidiana di ognuno di noi e in vari settori dell’economia, del commercio e dell’industria, innescando molteplici cambiamenti.

Uno dei campi di applicazione sarà senza dubbio la sanità: nell’Est veronese c’è un centro medico pioniere in questo ambito nel Veneto e nel Veronese. Il Poliambulatorio Igea di via Sorte a San Bonifacio la utilizza già dallo scorso settembre come supporto al lavoro di prenotazione della segreteria, con ottimi risultati.

Nei momenti di maggior afflusso telefonico e ogniqualvolta non si riesce a rispondere al telefono in breve tempo, entra in gioco l’intelligenza artificiale «Gaia», attiva 24 ore su 24, sette giorni su sette.

Assistente virtuale

Il sistema di cui si è dotato il poliambulatorio sambonifacese funziona come centralino, con la voce dell’assistente virtuale che interagisce con gli utenti, chiedendo loro se hanno necessità di prendere un appuntamento o di modificarne uno esistente, riducendo a zero il tempo di attesa al telefono.

I pazienti possono telefonare ad ogni ora del giorno e della notte: Gaia è sempre pronta ad accogliere le richieste. Agli addetti alla segreteria, dopo ogni presa in carico da parte di Gaia, arriva la segnalazione della richiesta che verrà gestita nel minor tempo possibile da parte degli operatori aziendali.

«In questa prima fase stiamo utilizzando l’Ia per cercare di dare riscontro immediato al paziente, sulla presa in carico della richiesta, segnalando che verrà ricontatto il prima possibile», spiega il titolare del poliambulatorio, Alberto Lovato. «Ma siamo già pronti per applicare il secondo step che partirà a marzo». Nella seconda fase, l’Ia sarà autonoma in tutta la fase di prenotazione per buona parte delle visite mediche, cicli di terapie ed analisi.

Contatto

Rimarrà comunque la possibilità per i pazienti di parlare con un operatore in quanto, pure facilitando le prenotazioni e riducendo i tempi di attesa con l’intelligenza artificiale, alcuni utenti avranno comunque la necessità di comunicare verbalmente le loro richieste. «Inizialmente i pazienti erano un po’ restii a sentire dall’altro capo della cornetta una voce virtuale (che non è un robot), ma adesso iniziano a capire come funziona», ammette Lovato, che ha cercato in varie agenzie prima di scegliere l’Ia da poter applicare con maggiore efficienza in ambito sanitario.

I riscontri sono stati tempestivi e molto soddisfacenti: le risposte immediate alle chiamate sono molto migliorate e il feedback degli utenti è di 4,7 su cinque. Il Poliambulatorio Igea di San Bonifacio, ad oggi, è il primo ed unico centro sanitario di Verona e provincia ad utilizzare l’intelligenza artificiale «Gaia» ed è sul podio in Veneto.

La «collega»

L’intelligenza artificiale applicata alla sanità serve i 50 operatori tra medici, fisioterapisti e infermieri, che lavorano nelle due sedi di via Sorte a San Bonifacio e di via Michelangelo a Prova di San Bonifacio, quest’ultima aperta nel dicembre del 2021, dove si trova tutto il comparto della riabilitazione, fisioterapia, logopedia, fisiatria, ortopedia e medicina dello sport.

«Stiamo sperimentando che Gaia, oltre a migliorare il servizio per gli utenti», conclude Lovato, «riduce lo stress da lavoro dei dipendenti addetti alla segretaria, perché non è facile stare al centralino per molte ore: “l’impiegata Gaia“ è diventata una collega insostituibile».

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