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La variante H1N1

Influenza, due morti a Vicenza. I medici: «A rischio i pazienti più fragili: la prevenzione si fa con il vaccino»

Per chi ha una patologia cronica l'H1N1 può trasformarsi in polmonite. Il primario Danzi: «Il vaccino antinfluenzale è utile»

È allerta, dunque, da H1N1. I sintomi sono del tutto sovrapponibili a quelli della "classica" influenza: febbre, tosse, naso che cola, mal di gola, dolori muscolari, qualche volta anche vomito o diarrea. Ed è una forma virale che quasi sempre si risolve nel giro di 3-5 giorni. Sono le complicazioni a fare paura quando il virus incontra una persona fragile o un anziano che si portino addosso una patologia cronica o abbiano il sistema immunitario indebolito.

Nei soggetti fragili diventa polmonite

Nei soggetti a rischio l'influenza suina può trasformarsi in una polmonite che non lascia scampo. Si contrae l'infezione allo stesso modo in cui si prende l'influenza stagionale. Il virus è estremamente contagioso. Passa da persona a persona tramite le goccioline contenute nello starnuto o nel colpo di tosse o si trasmette quando si viene a contatto con droplet o altre secrezioni nasali e della gola che si depositino sulle mani o su altre superfici. «L'H1N1 è diventato una variante stagionale che mostra una buona capacità diffusiva come accaduto con il Covid e i suoi sottotipi», spiega Fabrizio Pregliasco, professore di igiene all'Università di Milano.

La comparsa ad aprile 2009

Era l'aprile del 2009, quando soprattutto in Messico e Stati Uniti furono descritti per la prima volta casi di influenza suina provocati da un nuovo virus di tipo A/H1N1, e l'Oms dichiarava la nuova pandemia "emergenza di sanità pubblica di interesse internazionale". Adesso il virus torna a farsi vivo, bisogna stare attenti, ma nessun allarmismo. In fondo l'influenza, come è l'H1N1, secondo l'Istituto superiore di sanità, uccide ogni anno in Italia 8 mila persone, e i picchi di mortalità coincidono con i mesi invernali e con le complicanze fra anziani e fragili.

Prevenzione e vaccini fondamentali

«Piuttosto questi nuovi drammi - dice il primario Danzi - devono far capire un volta di più come il modo migliore è di battere sul tempo l'infezione con la prevenzione. Il vaccino anti-influenzale copre anche il virus H1N1. Vaccinarsi è importante. Può salvare la vita». Eppure influenza e vaccini continuano ad essere sottovalutati. E Vicenza non fa eccezione. Anzi è sempre più terra di no-vax. L'ultima campagna anti-influenzale è stata sonnolenta nel territorio. All'appuntamento con la prevenzione, si è presentato circa il del 50 per cento dei vicentini appartenenti alle categorie a rischio.

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Il virus H1N1, la Regione: «È la "normale" influenza stagionale»

«L’influenza di questa stagione è caratterizzata dalla circolazione del virus H1N1 pdm09 (Pandemic disease Mexico 2009): si tratta del virus influenzale che circola in modo diffuso in tutte le stagioni influenzali dal 2009. Chiamarlo virus da ‘influenza suina’ è un retaggio mediatico che fa pensare a un virus non stagionale».

Lo chiarisce una nota della Direzione Prevenzione della Regione Veneto, diretta da Francesca Russo, che spiega: «Ogni anno i virus respiratori determinano un aumento dei ricoveri e della mortalità nel periodo di circolazione; allo stato attuale e’ in linea con le stagioni influenzali del periodo pre pandemico».

Il recente report dell’Oms conferma infatti che la mortalità è sovrapponibile a quella precedente al periodo della pandemia Covid. «Rimane in ogni caso importante la sorveglianza attraverso i medici di medicina generale e pediatri e la sorveglianza ospedaliera. Questo ceppo influenzale è contenuto nel vaccino, disponibile per i soggetti a rischio e per tutte le categorie indicate dal ministero: la vaccinazione è quindi assolutamente consigliata, anche ad un pubblico più ampio. Rimane importante l’uso di mascherine e strumenti di protezione individuale nel caso di contagio, e negli episodi più gravi un eventuale terapia tempestiva con antivirali soprattutto, nei soggetti con condizioni di rischio, ma solo dopo attenta valutazione medica. Per esigenze di chiarezza è bene quindi rendere noto che non esiste, al momento, alcun nuovo caso di “influenza suina”, bensì contagi da virus H1N1, alla base della “normale” ondata influenzale che sta coinvolgendo ampie porzioni di popolazione».

Franco Pepe

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