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IL CONVEGNO

A quattro anni dal Covid il Veneto diventa patria del futuro della medicina

Per la prima volta medici di fama mondiale con ingeneri e fisici a confronto sull’uso dell’intelligenza artificiale in sanità
Il governatore Zaia con il sindaco padovano Giordani, la rettrice Mapelli, i presidenti Muraro e Destro e gli altri protagonisti del forum
Il governatore Zaia con il sindaco padovano Giordani, la rettrice Mapelli, i presidenti Muraro e Destro e gli altri protagonisti del forum
Il governatore Zaia con il sindaco padovano Giordani, la rettrice Mapelli, i presidenti Muraro e Destro e gli altri protagonisti del forum
Il governatore Zaia con il sindaco padovano Giordani, la rettrice Mapelli, i presidenti Muraro e Destro e gli altri protagonisti del forum

Il 21 febbraio 2020 il Veneto piombava nell’incubo del Covid. A distanza di quattro anni la Regione diventa l’incubatore della sanità del futuro chiamando a raccolta le star internazionali della medicina e non solo per tracciare l’evoluzione delle scienze mediche e delle tecnologie per migliorare la vita di tutti.

«Il Veneto diventerà per quattro giorni il cenacolo internazionale della medicina globale». Così da Venezia il governatore, Luca Zaia, annunciando il primo World health forum dal titolo “Il futuro della salute incontra il Veneto”. L’appuntamento è dal 20 al 23 marzo a Padova. Non a caso, tra i primi relatori ci sarà il presidente dell’Aifa, Giorgio Palù, che parlerà della possibilità di prevedere la prossima l’influenza pandemica. Ma è solo uno degli oltre 90 relatori che si alterneranno nelle giornate del forum. Uno dei focus principali è l’uso dell’intelligenza artificiale a scopo sanitario tracciando rischi, limiti e anche sollevando le questioni etiche che ne derivano. 

Le star della medicina 

Non sarà, quindi, un convegno di sola medicina, ma verranno coinvolti ingegneri, biologi, fisici e matematici che già da anni costruiscono modelli e macchinari a servizio della salute. L’applicazione? Si va dalla prevenzione, alle cure personalizzate, fino alla gestione dei dati. Il forum sarà aperto ai cittadini e occasione di vetrina e di scambio per il mondo delle imprese del biomedicale.

I protagonisti saranno i più autorevoli rappresentanti del mondo della medicina e dell’innovazione come Michaela Van Der Schoor, dell'Università di Cambridge, che parlerà dell'IA in medicina, e Tiamxi Cai, della Scuola di medicina di Harvard, sulla collaborazione multi-istituzionale tra le diverse realtà della ricerca, poi il prefetto Bruno Frattasi, direttore generale dell'Agenzia nazionale per la cybersicurezza, e l'astronauta Paolo Nespoli.

Il lavoro in team 

L’appuntamento alla prima edizione punta a diventare annuale. «Per quattro giorni di forum stiamo lavorando da due anni spendendo un milione di euro», rivela Zaia. Il World health forum nasce dalla collaborazione tra l’Università di Padova, il Comune di Padova, il Vimm, la Camera di Commercio di Padova, Venice Promex (agenzia per l’internazionalizzazione), la Fondazione Cariparo, Motore Sanità e Veneto innovazione. 

Orgoglio veneto e potenziale

«Abbiamo molto da imparare, ma anche molto da mostrare - ha sottolineato da palazzo Balbi, Gilberto Muraro, presidente della Fondazione Cariparo, tra gli organizzatori dell’evento - in primis l’importanza della rete tra istituzioni del territorio che ha portato a questo evento». Accanto a Zaia poi c’era Franco Conzato, procuratore di Venice Promex, agenzia in house del sistema camerale del Veneto, che ha ricordato il peso del distretto biomedicale regionale, quarto per export in Italia, e che è in continua evoluzione: «Il forum rappresenta un importante momento di scambio e di vetrina». Cuore pulsante della ricerca è rappresentato dall’Università di Padova, come ha spiegato Daniela Mapelli, magnifica rettrice: «Questo è il primo grande evento dedicato all’intelligenza artificiale applicata alla sanità».

A fare gli onori di casa ci sarà il sindaco di Padova, Sergio Giordani, che ha espresso soddisfazione per l’appuntamento. La presidente della Fondazione Vimm, Giustina Destro, ha confermato l’importanza del forum anche per far conoscere l’istituto di ricerca e formazione che coinvolge più di 300 giovani, in gran parte donne, e che punta a promuove il Veneto come centro nevralgico dell’innovazione sanitaria.

Per Giulia Gioda, presidente di Motore Sanità, il forum è un po’ la realizzazione di un sogno: «Come ente no profit il nostro obiettivo è di unire istituzioni, clinici, e il mondo dell’industria privata. Il forum ci dà questa occasione. E il tessuto di industrie del settore è valido: l’Italia è il secondo produttore di farmaci in Ue. La ricerca però viene effettuata altrove. L’obiettivo è di mettere insieme queste aziende con quelle che si occupano di intelligenza artificiale per incentivare soluzioni che migliorano la vita».

Cristina Giacomuzzo

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