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A cura del dottor Federico Mereta

La tecnologia può diventare uno strumento di vita per chi lotta con il tumore, grazie all’innovazione e alle idee dalla parte di chi soffre e dei suoi familiari. Magari attraverso la realtà virtuale per mantenere il filo diretto tra chi si trova in ospedale e la famiglia, oppure con un servizio di car sharing per permettere a pazienti e familiari di organizzare i trasporti per visite ed esami. Queste due idee hanno vinto a pari merito la prima edizione di iAamgenius, iniziativa promossa da Amgen in collaborazione con Ail (Associazione Italiana per la Lotta alle leucemie, linfomi e mieloma) ed Europa Donna, per umanizzare i percorsi di cura dando voce ai bisogni dei pazienti. Il progetto Desi di realtà virtuale presentato dal team ARDAstudio si rivolge ai pazienti costretti a passare molto tempo in ospedale, lontani dalle loro famiglie e dai luoghi che amano. È il primo dispositivo di questo genere che integra video a 360 gradi, camera a 360 gradi e servizio streaming. Così il malato si ritrova a casa con la propria famiglia durante il pranzo della domenica, e può superare il senso di solitudine che soprattutto in alcuni momenti coglie chi è costretto al ricovero in ospedale. Per i bambini, il sistema consente di seguire le lezioni di scuola come se fossero in classe. Il secondo progetto premiato è Care Sharing del team Digital Pills, un’applicazione multipiattaforma attraverso cui familiari e pazienti, che devono recarsi negli stessi centri di cura e agli stessi orari, possono avere l’occasione di condividere le proprie esperienze e gestire meglio gli impegni, grazie ad un algoritmo specifico che permette di cercare altri familiari nella propria zona che effettuano lo stesso viaggio.

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