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Il premio Carla Guglielmi

A cavallo, per combattere anoressia e abuso di internet

Angelo Pasi con i suoi cavalli
Angelo Pasi con i suoi cavalli
Premio Guglielmi

Il volteggio equestre come “cura” per l’anoressia. Il cavallo come antidoto all’abuso di Internet.

Il premio nazionale Carla Guglielmi, bandito dalla fondazione Fevoss Santa Toscana e giunto alla terza edizione, è andato a una giovane di Grosseto, Irene Monaci, la cui tesi di laurea ha colto quanta importanza possa avere il rapporto con un cavallo nel recupero psicofisico.

 

Il premio intitolato alla stimata docente di Lettere dell’istituto tecnico Pasoli, voluto dal marito Angelo Pasi, aveva l'obiettivo di «premiare gli elaborati più originali e innovativi che trattassero del cavallo come possibile supporto al giovane in particolari situazioni di difficoltà psicofisica, ma anche come “compagno” nel naturale percorso dell’adolescenza e della crescita verso l’età adulta», come spiega proprio Pasi, in giuria con i vertici di Fondazione Fevoss Santa Toscana e di Fieracavalli, veterinari, docenti universitari e dal dirigente dell’istituto Pasoli.

La tesi vincitrice si intitola «Attività fisica come strumento di riabilitazione psicosociale dell’anoressia nervosa. Il volteggio equestre e il progetto “Horses & Butterflies”», è stata discussa all’Università di Perugia e alla sua autrice andrà una borsa di studio del valore di 1.500 euro.

Visto l’alto livello dei lavori pervenuti, la giuria ha inoltre deciso di assegnare una menzione speciale con una borsa di studio del valore di 500 euro ad Anna Zampieri, 26 anni, di Fiesso D’Artico (Venezia), autrice della tesi di laurea in Psicologia dell’educazione dal titolo «Cavalcare verso la realtà. Analisi e critica degli stati dissociativi del digitale e teorizzazione di una proposta di prevenzione ispirata agli interventi assistiti con gli animali», discussa all’Istituto universitario di Venezia – Iusve.

Per le sue caratteristiche, la riabilitazione equestre, che combatte l’isolamento dell’uomo insito nella comunicazione digitale, rappresenta infatti, come dimostra l’autrice nel suo lavoro, anche «una valida prevenzione di alcuni disturbi psicologici come la derealizzazione, disturbo dissociativo che porta l'individuo adistaccarsi dall'ambiente che lo circonda, disturbo che può essere associato all'abuso di internet e la conseguente perdita di contatto con la realtà».

 

 

«La proclamazione dei vincitori era tradizionalmente ospitata da Fieracavalli. Quest’anno, nonostante la pandemia in corsoche non permette lo svolgimento delle fiere, non si è voluto essere da meno», aggiunge il presidente di Fondazione Fevoss, Alfredo Dal Corso. «Con i vertici di Veronafiere abbiamo concordato di dare un segnale di ottimismo confermando l’evento, che non verrà quindi rimandato ma si svolgerà nel corso di un webinar in programma nella cornice di Fieracavalli e che si potrà seguire sul sito www.fieracavalli.it».

«Siamo orgogliosi di continuare a sostenere attraverso Fieracavalli questo meritevole progetto», ha commentato il presidente di Veronafiere, Maurizio Danese. 

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